Un telegrafo solare per Garibaldi

dal 1 al 31 agosto 1872

Nelle vetrine della ditta Calzoni, sotto il portico del Pavaglione, è esposto il “sensazionale” telegrafo solare (o eliografo) di Raffaele Sgarzi, dono dei volontari garibaldini di Cento (FE) all'eroe dei due mondi, in esilio sull'isola di Caprera.

Si tratta di un congegno a specchi in grado di inviare messaggi fino a trenta chilometri di distanza. I donatori sono certi che così il generale potrà mantenere dal suo “scoglio” le comunicazioni con la Sardegna e il continente.

L'ufficio telegrafico della Maddalena, infatti, sarà in grado di rilanciare i suoi dispacci inviati col telegrafo solare.

L’invenzione dell’eliografo è controversa. Alcune autorevoli pubblicazioni la attribuiscono al telegrafista francese Leseurre, morto nel 1864. Il prof. Quirico Filopanti riconoscerà a Sgarzi il perfezionamento del prezioso apparecchio.

Approfondimenti
  • Le meraviglie della scienza. Il telegrafo solare, in: "La palestra del clero", 17 (1895), pp. 75-76
  • Museo del Risorgimento e Raccolte storiche del Comune di Milano, Le carte di Agostino Bertani, Milano, A. Cordani, 1962, p. 188
  • Athos Vianelli, Bologna in controluce. Storie e curiosità fra un secolo e l'altro, Bologna, Inchiostri, 2001, p. 70
  • Mario Vianelli, Bologna città di portici, Bologna, Nuova Alfa, 1988, p. 88