Un Comitato di soccorso per i terremotati in Romagna

24 novembre 1870, 00:02

Sotto la presidenza del marchese Prospero Bevilacqua si forma, per iniziativa del patriziato, un Comitato di soccorso alle popolazioni romagnole colpite dal terremoto. Il 22 novembre sono giunti alla stazione di Bologna centinaia di sfollati, ai quali è stata offerta sincera ospitalità.

Da più di un mese, quasi ogni giorno in Romagna tra Castelbolognese e Rimini si susseguono scosse di tipo ondulatorio e sussultorio, che spaventano le popolazioni, soprattutto in provincia di Forlì.

I paesi di Meldola, Cesena e lo stesso capoluogo hanno subito gravi danni e a Bertinoro molte case sono lesionate al punto di non essere più agibili.

Gli abitanti di queste contrade hanno costruito tende o capanne e vivono all'aperto nonostante la stagione sfavorevole. I più impressionabili e le famiglie agiate hanno da tempo abbandonato i paesi e si sono rifugiati nella Bassa e in riviera.

Le scosse del 21 novembre hanno rinnovato la paura provata il 30 ottobre precedente. Allora il terremoto, che a Ravenna e dintorni aveva gettato nel terrore "ogni classe di cittadini", era stato avvertito chiaramente anche a Bologna.

Nella piazza di Forlì, piena di contadini per il consueto mercato del lunedì, alle 11 e 30 del 21 c'è stato un fuggi fuggi generale. Circa 4.000 forlivesi hanno preso d'assalto i treni per Ancona e per Bologna.

Approfondimenti
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 4., pp. 164, 166-167
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 4: 1861-1870, p. 1298