Tumulti nazionalisti in occasione della presa di Gorizia
Dopo la presa di Gorizia il generale Capello, comandante della Seconda Armata, invia un telegramma al sindaco Zanardi, collegando l'evento alla cacciata degli Austriaci da Bologna, l'8 agosto 1848. Della 6a Divisione, entrata tra le prime nel capoluogo friulano, fanno infatti parte parecchi bolognesi.
In città l'effimera vittoria italiana, costata oltre 50.000 morti in pochi giorni, è accolta con grande giubilo: vengono interrotti gli spettacoli nei teatri e nei cinematografi e la gente si riversa nelle strade, dove si svolgono cortei e manifestazioni spontanee.
In piazza VIII Agosto si tiene un affollato comizio. Risalendo per via Indipendenza i manifestanti si fermano davanti al cinematografo Borsa, dove l'orchestra esegue inni patriottici su richiesta.
Un gruppo di nazionalisti si dirige verso Palazzo d'Accursio al grido di "abbasso Zanardi!" e "abbasso i socialisti!". Lina Bianconcini Cavazza commenta con sarcasmo la risposta del Sindaco al generale Capello, nella quale ha ribadito la sua posizione neutralista.
- Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, p. 142
- La città rossa nella Grande Guerra, dvd, a cura di Alessandro Cavazza e Lorenzo Stanzani, Bologna, Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, 2008
- Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, Bologna, Alfa, 1980, p. 40
- Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, pp. 357-358
- Alberto Preti, Cinzia Venturoli, Il Comune socialista (1914-1920), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 31
- Storia di Italo. Bologna 1914 - Monte Grappa 1918, a cura di Valeria Roncuzzi, Argelato, Minerva, 2015, p. 47