Levati “senza strepito” gli alberi della Libertà
3 aprile 1805, 00:03
Una lettera “riservatissima” del ministro degli Interni al prefetto Somenzari comunica che in base al nuovo statuto costituzionale devono essere tolti in tutto il Dipartimento del Reno gli alberi della Libertà ancora presenti.
L’operazione deve essere effettuata “senza strepito alcuno, nell’oscurità della notte”, in modo da evitare proteste.
Il 5 aprile, all’alba, viene rimosso l’albero della Libertà da Piazza Maggiore e tolte le armi repubblicane dal portone del Palazzo Comunale e da altri edifici pubblici cittadini.
Il 26 seguente è innalzata l’insegna del Re Bonaparte, un’aquila d’oro contornata da un manto verde e sormontata dalla corona imperiale.
Approfondimenti
- Tommaso de’ Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall’anno 1796 fino all’anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 180
- Giulio Cavazza, Bologna dall’età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 270
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall’anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 53
- Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d’Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, p. 232