Soggiorno di Napoleone e consorte a Bologna
Il 23 giugno al mattino Bonaparte riceve l'ambasciatore del regno siciliano, che lo ha riconosciuto quale re d'Italia.
La sera i sovrani assistono a uno spettacolo di fuochi d'artificio alla Montagnola, dove un tale Antonio Peli ha costruito "una apposita magnifica ed elegantissima galleria", mentre intorno alla Piazza d'Armi, alle finestre, e fin sui tetti, si accalcano migliaia di spettatori.
Per lo spettacolo e il veglione danzante in onore dell'imperatore il Teatro Comunale è rischiarato a giorno. Il palco reale è allargato per l‘occasione: due colonne con architrave introducono la "boschereccia" dipinta da Luigi Busatti e Vincenzo Martinelli.
La parete di fondo del palcoscenico è aperta e immette sul “guasto dei Bentivoglio” trasformato in giardino.
La serata al Teatro Nazionale è memorabile: è lo spettacolo più imponente mai dato ai sovrani "da qualunque parte". I Francesi commentano che "nulla di più gajo" si può vedere a Parigi.
Intervengono tutte le autorità e i personaggi del seguito imperiale. Sono presenti, accanto a Giuseppina Beauharnais (1763-1814), le dame più nobili e belle, con acconciature e vesti "ricercatissime": tra esse Cornelia Martinetti e Maria Hercolani, "le due stelle di prime grandezza".
Il 24 giugno l'imperatore passa in rassegna le sue truppe acquartierate fuori Porta San Felice, in un prato vicino al torrente Ravone. Ai Prati di Caprara è schierata la massa più grande di truppe mai vista a Bologna: Oltre 5.000 soldati francesi e 35.000 italiani.
Poi l'imperatore partecipa a Mezzaratta con la moglie a un ricevimento nella villa del suo ministro degli esteri, l'ex senatore Marescalchi. Il pranzo di corte a palazzo Caprara lo vede assieme al Prefetto Somenzari e al Presidente della Municipalità Domenico Bettini.
Il 25 giugno Napoleone visita l'Istituto delle Scienze e la mostra delle manifatture bolognesi nella sala degli Anziani del Palazzo comunale. Sulla Piazza Maggiore passa in rassegna la Guardia Nazionale schierata con i cannoni e la banda.
Il pomeriggio verso le sedici i sovrani lasciano Bologna con il loro numeroso seguito. Alla sera al Teatro comunale viene offerto un magnifico veglione.
Il passaggio di Bonaparte in città ha comportato notevoli costi: il servizio postale ha dovuto assicurare più di cento cavalli in ogni stazione di posta per il treno imperiale e particolarmente onerosa è stata per la municipalità la residenza della corte in palazzo Caprara, dal quale tra l'altro sono state rubate o danneggiate parecchie suppellettili.
Alla richiesta di un rimborso, il Prefetto risponde che l'intera città ha il dovere di contribuire economicamente all' "onore di accogliere ed avere ospite il primo Monarca dell'Europa".
La permanenza a Bologna di Napoleone ha tuttavia fruttato anche alcune importanti decisioni: tra esse l'immissione del fiume Reno in Po, il completamento delle Scuole Normali, la fondazione di una scuola militare, la costruzione di un pubblico giardino alla Montagnola e la concessione alla zecca bolognese di coniare moneta propria.
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