Si tenta di contrastare la criminalità

dal 1 al 30 novembre 1828

A Bologna le strade sono invase di vagabondi e questuanti. La città è famosa in Europa per il suo alto tasso di criminalità.

Il governo pontificio appare incapace di “garantire una vita normale, viaggi senza briganti, norme senza eccessi discrezionali, uffici pubblici senza mance” (Balzani, Mazzuca)

Vi sono note organizzazioni criminali di antica tradizione, come i biricchini (o birichini), organizzati in bande che hanno il nome delle strade da cui provengono; i ritirati, che traggono il nome dal fatto di approfittare dell'immunità che copre le soglie delle chiese e dei palazzi patrizi; i precettati, posti sotto stretta sorveglianza della polizia.

Le associazioni criminali svolgono attività illecite, come il contrabbando e l'estorsione di pagamenti esosi per i loro servigi, con l'uso di minacce e violenze.

Di fronte a una crescita del crimine a livelli drammatici il governo è costretto a ripristinare le pattuglie cittadine, disattivate pochi mesi prima.

Si tratta di gruppi di cittadini armati, che perlustrano la città nelle ore notturne, in appoggio alle forze di pubblica sicurezza. Costituiranno in seguito il modello della Guardia Civica.

Per arginare l'invasione di vagabondi senza fissa dimora, il legato cardinal Albani dispone in novembre che i contadini non possano lasciare i loro paesi senza permesso.

Approfondimenti
  • Roberto Balzani, Giancarlo Mazzuca, Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi, Argelato, Minerva, 2016, p. 122
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 1., pp. 136-138
  • Aldino Monti, Pauperismo e demografia, conflitto e sicurezza: le condizioni sociali a Bologna nell'Ottocento (1815-1880), in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., Bologna in età contemporanea, tomo 1., 1796-1914, a cura di Aldo Berselli e Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2010, pp. 440-443, 445
  • Ettore Stanzani, Corpo delle pattuglie cittadine, 1820-1961, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, p. 12
  • Fiorenza Tarozzi, Struttura urbana e struttura sociale nella Bologna quarantottesca. Bolognesi e Austriaci: un confronto – scontro, in: Il 1848, la rivoluzione in città, a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 2000, pp. 80-81