Si chiede un Comitato militare
La sera del 31 agosto Agamennone Zappoli, Angelo Masini (o Masina), Callimaco Zambianchi, noto “demagogo” romagnolo, e Livio Zambeccari, accompagnato da cento uomini armati del proprio battaglione, irrompono nel palazzo comunale.
La Guardia Civica di presidio è messa in stato di arresto. Viene chiesta la sostituzione dell'attuale governo con un Comitato militare.
Angelo Masini consegna al pro-legato una lettera "spontanea" di dimissioni del colonnello Zuccari, comandante della 3a divisione papalina, che è stato rilasciato dopo alcuni giorni di arresto ed è partito per Forlì.
Il pro-legato, a contrastare l'azione ostile di Zambeccari, chiama a rinforzo un centinaio di soldati pontifici.
Nel frattempo gli ufficiali civici gli offrono il loro appoggio e propongono di invitare il cardinale Amat, ritirato ai Bagni della Porretta, a rientrare a Bologna per imporre al disordine presente la sua autorità di Commissario straordinario.
A questo proposito è nominata una deputazione di quattro persone, due per la Guardia Civica e due per il popolo. Anche Zambeccari viene convinto a non insistere in una richiesta di secessione, che per molti porterebbe danno alla causa italiana.
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., pp. 437-438
- La difesa di Venezia nel 1848 nei carteggi di Carlo Berti Pichat e di Augusto Aglebert, a cura di Alberto Dallolio, Bologna, Nicola Zanichelli, 1919, p. 174, nota 1