A Imola e in Romagna arresti di "malintenzionati e sovversivi"

5 marzo 1833, 12:08

Il 5 marzo a Imola scoppia un "serio tumulto" a seguito di un contrasto tra liberali e papisti. Un carabiniere viene disarmato. Intervengono truppe austriache e pontificie. Quattordici sospettati politici vengono arrestati e tradotti a Bologna.

Il 17 marzo a Castel Bolognese, a Casola Valsenio e nella stessa Imola sono effettuati numerosi arresti di "presunti malintenzionati e sovversivi".

In vicinanza del convento dei Cappuccini di Casola vengono arrestati quattro “assassini” armati di tutto punto, mentre stanno “facendo crocchio, forse per qualche operazione nella vegnente notte”.

Intanto nel territorio di Lugo è in azione la colonna mobile di gendarmi del colonnello Freddi. Il card. Spinola è intenzionato a far cessare “tanti disordini che affliggono quei paesi”.

5 giugno successivo durante la notte vengono fermati a Imola alcuni uomini "per sospetto di setta". Tra essi il conte Mancurti, il notaio Quadralti e il brigadiere del caffè della Roncioni. Il giudice Gorga procede a numerosi interrogatori. .

Approfondimenti
  • Bologna, 19 marzo, in: “Foglio di Verona”, n. 37, 26 marzo 1833, p. 1
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, pp. 440, 442-443, 452
  • “Gazzetta Piemontese”, n. 71, 15 giugno 1833, p. (351)