Sentenza del Tribunale Speciale contro antifascisti bolognesi

25 settembre 1928, 00:00

Il 25 settembre la Commissione Istruttoria presso il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato pronuncia una sentenza di condanna a carico di quaranta antifascisti bolognesi. Tra essi Umberto Macchia, Sirro Fantazzini, Gustavo Trombetti e Giannina Alvisi.

Sono tutti accusati di aver commesso “atti diretti a far sorgere in armi gli abitanti del Regno contro i poteri dello Stato e a suscitare la guerra civile”.

Essi hanno cercato di riorganizzare il disciolto partito comunista e fatto “insidiosa propaganda” per le dottrine di quel partito, con riunioni, stampe clandestine e attività di “soccorso rosso”.

Alcuni sono stati arrestati durante una grande retata seguita all'affissione di manifesti antifascisti a Bologna e a Casalecchio di Reno nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 1927.

Tredici imputati sono rinviati a giudizio per ricostituzione del Partito comunista, alcuni di essi anche per offese al capo del governo.

Il 27 febbraio la Commissione Istruttoria aveva rinviato al giudizio del TS diciotto “corrieri e dirigenti interregionali comunisti”, tra i quali i bolognesi Giuseppe Dozza e Alberto Fabbri, segretario del 4° segretariato interregionale di Firenze.

Approfondimenti
  • Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, p. 97 (cit.: Sentenza n. 97 del 18 settembre 1928)
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, pp. 156-157
  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 30
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 44, nota 16