Scontro tra il cardinale Oppizzoni e il prefetto Somenzari

6 agosto 1806, 00:03

La polizia presta fede ad alcune voci calunniose, che riguardano il cardinale Oppizzoni, e avvia un'indagine. L'Arcivescovo ritiene offensivo il procedimento e va a Milano per chiedere soddisfazione al Viceré.

Vengono coinvolti il Segretario di Stato Antonio Aldini - che si occupa scrupolosamente della faccenda - e lo stesso Napoleone, che ordina una soluzione di compromesso.

Al prefetto Somenzari, che da tre anni regge con grande abilità le sorti di uno dei più difficili dipartimenti del regno, è addossata la responsabilità dell'accaduto, benchè sia ignaro di tutto.

Se ne decide quindi l'allontanamento da Bologna, ma in modo che non appaia una punizione e una sottomissione del governo all'autorità religiosa.

Il trasferimento è così rimandato di qualche mese e completato solo il 6 agosto, con l'arrivo in sua vece del pesarese Francesco Mosca.

Il 1 gennaio 1807 il tribunale di Appello di Milano emetterà la sentenza che escluderà "le imputazioni calunniose di immoralità" contro il cardinale Carlo Opizzoni, ordinando contemporaneamente la scarcerazione dei funzionari statali inquisiti. Una donna, fonte delle false informazioni, verrà inviata in casa di correzione.

Approfondimenti
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 190
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 219
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 197-199
  • Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, pp. 253-255