Sciopero ferroviario

19 gennaio 1920, 00:00

Nel gennaio il sindacato dei ferrovieri invia al Ministero dei Trasporti un Memoriale, che reclama in modo dettagliato miglioramenti contrattuali per tutti i dipendenti.

La risposta della stampa “borghese” è furibonda: chiede allo stato di “resistere alle imposizioni” dei ferrovieri, considerati “i privilegiati tra i funzionari dello stato”.

Il governo accoglie le richieste dei lavoratori in modo molto parziale. A mezzanotte del 19 gennaio inizia lo sciopero ad oltranza del personale ferroviario. Vi partecipano anche i controllori viaggianti e i capi personale viaggianti.

A Bologna il responsabile del Compartimento minaccia subito il licenziamento degli avventizi e del personale in prova.

I nazionalisti costituiscono, con l’appoggio del ministero, “compagnie cittadine di milizia” per riattivare i servizi bloccati dagli scioperi.

I soci dell’Unione cacciatori e pescatori sono invitati a sorvegliare le linee ferroviarie. Ci si prepara a sostituire gli scioperanti con militari e ferrovieri in pensione.

Nei giorni successivi l’astensione dal lavoro è pressoché totale a Bologna e in altre stazioni del Compartimento, come Piacenza, Parma, Ferrara e Rimini. Il giorno 25, ad esempio, su oltre 1.900 agenti, solo 100 sono in servizio.

Alle trattative a Roma partecipa il 29 gennaio anche il primo ministro Nitti e in quella sede vengono accolte gran parte delle richieste contenute nel Memoriale.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 139 (foto)
  • Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, v. 1.: Storia e cronaca locale, p. 74
  • Giuseppe Brini, I ferrovieri sulle strade ferrate dell'Emilia-Romagna, Bologna, Dopolavoro Ferroviario di Bologna, 1979, vol. 1., pp. 231-250
  • Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 40 (foto)
  • Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 79-85