Scioperi politici nelle fabbriche

1 marzo 1944, 12:00

Il 1° marzo uno sciopero degli operai nelle fabbriche del Nord ferma la produzione destinata soprattutto al Reich. L'epicentro della protesta è nel triangolo industriale, tra Genova, Torino e Milano.

Alle prime luci dell'alba del 1° marzo a Bologna forti esplosioni danneggiano alcune linee tramviarie. Il gappista Diego Orlandi (Pietro) ha piazzato ordigni sotto gli scambi dei depositi della Zucca e del Littoriale e sotto cinque tralicci dell'alta tensione presenti fuori porta Saffi.

E' il segnale di inizio dello sciopero, che coinvolge parecchie industrie in città e provincia. Un volantino diffuso clandestinamente incita gli operai, gli impiegati e i tecnici a rimanere compatti sui luoghi di lavoro e a inviare delegazioni ai padroni con le rivendicazioni.

Alla Calzoni, alla Ducati (negli stabilimenti di Borgo Panigale, Bazzano e Crespellano), alla Weber, alla Scipione Innocenti devono intervenire i soldati tedeschi e i militi della GNR per far riprendere il lavoro. Vi sono arresti e fermi tra i componenti delle commissioni di fabbrica.

Intanto si fermano i tram, rimangono inattive parecchie fornaci e chiude l'Azienda del gas. Davanti alla Prefettura si svolge una manifestazione popolare di protesta.

Altri scioperi e attentati avvengono nella provincia. A Castel Maggiore 300 operaie incrociano le braccia. Una bomba scoppia davanti alla Casa del fascio di San Giorgio di Piano e cinque militi della GNR rimangono feriti. Anche la sede del PFR di San Giovanni in Persiceto subisce un attentato gappista, così come quella del Dopolavoro fascista di Imola.

Il 2 marzo si svolge al Pontevecchio lo sciopero delle maestranze del Calzaturificio Montanari, in gran parte donne. Il corteo, in cui è notata la presenza di partigiani, sfila lungo la via Emilia, bloccando il traffico nei due sensi.

Il 3 marzo nel Polverificio Baschieri & Pellagri di Marano è attuata una sospensione del lavoro per tutta la giornata, promossa da Agostino Pinardi e altri operai, mentre nella vicina Castenaso si tiene una manifestazione popolare.

I tentativi di sciopero proseguono in alcune fabbriche fino all'8 marzo, ad esempio all'ACMA, alla Barbieri di Castelmaggiore, nella cartiera della Lama di Marzabotto, alla SAM di Anzola Emilia.

Gli agitatori e gli scioperanti più in vista saranno costretti alla clandestinità per evitare l'arresto e andranno ad ingrossare le fila delle formazioni partigiane.

In una riunione con il prefetto il 14 marzo, i capi fascisti Franz Pagliani e Pietro Torri propongono di reprimere con la forza, facendo fuoco sugli operai, ogni ulteriore tentativo di sciopero nelle fabbriche.

Alcuni tra gli operai e i tranvieri arrestati saranno internati a Fossoli e poi deportati a Mauthausen. La repressione scatenata dai fascisti e dai Tedeschi porterà alla deportazione di oltre 1.200 operai dalle fabbriche dell'Alta Italia.

Approfondimenti
  • 40. anniversario degli scioperi del marzo 1944, Bologna, Palazzo Malvezzi, sala del Consiglio provinciale 12 marzo 1984, Bologna, Tipografia Moderna, 1984
  • 50. della Resistenza, numero unico di “Resistenza oggi Bologna”, a cura di Giuseppe Brini, Bologna, ANPI provinciale, 1995, p. 93
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 368-369
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese, Comune per Comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 16-17, 87
  • Luigi Arbizzani, La Costituzione negata nelle fabbriche. Industria e repressione antioperaia nel Bolognese, 1947-1966, 2. ed. ampl. con Appendice 2001, Bologna, Pass, 2001, pp. 25-26
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 16, 63-65
  • Luigi Arbizzani, Lotte dei bolognesi dal 1922 alla Liberazione, in La Resistenza in Emilia-Romagna, numero unico della Deputazione Emilia-Romagna per la storia della Resistenza e del movimento di liberazione, Bologna, Deputazione Emilia-Romagna per la storia della Resistenza, 1966, p. 26
  • Luigi Arbizzani, Un poderoso colpo di maglio, in Iniziativa e memoria storica nel 50. della Resistenza e della lotta di liberazione. Partigiani ieri anziani oggi, a cura di Remigio Barbieri e Giancarlo Grazia, Bologna, Editrice della sicurezza sociale, 1996, pp. 48-49
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 188
  • Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, La guerra di liberazione in Emilia-Romagna, in: Resistenza in Emilia Romagna, a cura di Roberto Fregna, Bologna, Regione Emilia-Romagna, stampa 1975, pp. 27-28
  • Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, pp. 40-44
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 -aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 59 sgg.
  • Luciano Bergonzini, Sabotaggio nelle fabbriche, in Bologna è libera. Pagine e documenti della Resistenza, a cura di Luigi Arbizzani, Giorgio Colliva, Sergio Soglia, Bologna, ANPI, 1965, pp. 33-36
  • Bologna 1938-1945: guida ai luoghi della guerra e della Resistenza, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 39
  • Armide Broccoli, La resa dei conti, Milano, Vangelista, 1975, pp. 82-83
  • Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 55 (foto: testo del volantino Sciopero Generale in tutte le fabbriche!)
  • Elio Cicchetti, Il campo giusto, 3. ed., Milano, La Pietra, 1973, pp. 36-37

  • Mario De Micheli, Settima Gap, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 46-50
  • L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, a cura di Lino Marini, Ignazio Masulli, Bari, De Donato, 1975, vol. 3., Luigi Arbizzani, Azione operaia, contadina, di massa
  • Luigi Gaiani, Il comitato militare al lavoro, in Iniziativa e memoria ... cit., p. 50
  • Luigi Gaiani, Quelli della 7a GAP aprirono le ostilità, in "Resistenza oggi Bologna", 40. della lotta di liberazione, Bologna, a cura dell'ANPI provinciale, 1984, p. 28
  • Miguel Gotor, L'Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon, Torino, Einaudi, 2019, p. 133
  • Mauro Maggiorani, La guerra in casa. I luoghi, le persone, gli ideali, in: Casteldebole in fiamme. La battaglia e l'eccidio dell'ottobre 1944 nella storia della 63. brigata Bolero, Bologna, ANPI, 2006, p. 15
  • Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell'antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004, pp. 91-92
  • Lino Michelini (William), Di notte in bici a far "saltare" rotaie e cabine, in Iniziativa e memoria ... cit., p. 50
  • Nazario Sauro Onofri, Cronologia bolognese del 1944, in 1944: la lotta di liberazione, Bologna, ANPI, 2004, p. 11
  • Nazario Sauro Onofri, I socialisti bolognesi nella Resistenza, Bologna, La squilla, 1965, pp. 52-60
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  • Gli scioperi del marzo 1944. Resistenza civile disarmata e annientamento nei lager nazisti, Corbetta, Il guado, 2004
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