Eretto nel 1516 dalla confraternita del Crocefisso, che venerava un'immagine dipinta sulle mura della città nel XV secolo (ora sull'altare maggiore), fu ricostruito nel 1762. L'interno costituisce un perfetto esempio di decorazione settecentesca con ornati di Antonio Gamberini (1782-88), stucchi di Luigi Acquisti e affreschi di Flaminio Minozzi. In sacrestia si trova l'Addolorata dello scultore Angelo G. Piò (1730).
Approfondimenti
- Umberto Beseghi, Introduzione alle chiese di Bologna, 4. ed., Bologna, Tamari, 1964, p. 250, 252
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, pp. 101-102
- Le chiese di Bologna, testi di Mario Fanti (e altri), Bologna, L'inchiostroblu, 1992, pp. 238-241
- Tiziano Costa, Chiese di Bologna. Storia, arte e cronaca, Bologna, Costa, 2009, pp. 58-59
- Marcello Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, Bologna, Pendragon, 2007, p. 59
- Ministero per i beni e le attività culturali (ecc.), Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 1: La grande decorazione a Bologna: chiese e palazzi del Sei e Settecento, Bologna, Costa, 2000, p. 19
- Il Santuario e la Confraternita del SS. Crocifisso del Cestello in Bologna, Bologna, Tip. Tamari, 1961