Rotta del Po nel ferrarese

23 maggio 1872, 00:07

Il Po rompe gli argini in quattro punti tra Ferrara e Rovigo. L'abitato di Guarda ferrarese è devastato. Alcuni giorni dopo la piena travolge l’argine del canal Bianco: le acque dilagano fino al Po di Volano, che il 3 giugno straripa anch'esso.

L’alluvione copre un’area di 70.000 ettari: verso occidente raggiunge Boara, nei pressi di Ferrara; verso oriente Mesola e Goro. Ci vogliono più di cinquanta giorni per arginare le rotte.

Il 23 ottobre il Po sale nuovamente e rompe gli argini presso Ronchi di Revere, nel mantovano, recando gravi danni soprattutto nella zona di Bondeno. Nel frattempo il Reno fuoriesce a destra a Passo Savignano (Argelato).

A causa di piogge interminabili, il grande fiume allagherà le campagne padane anche nei mesi di novembre e a dicembre. Gioacchino Napoleone Pepoli, tra gli altri, si prodigherà negli aiuti in soccorso degli abitanti di Stellata e Bondeno.

Negli anni successivi l'"Olanda italiana", il vasto territorio attorno al Po, che rimane sotto al livello del mare, sarà interessato da vaste opere di bonifica, con l'uso di idrovore azionate da macchine a vapore e grazie al lavoro, "pala e carriola", di migliaia di operai.

Approfondimenti
  • Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, con introduzione di Pierluigi Visci, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 117
  • Campagne e società nella Valle Padana di fine ottocento, a cura di Luigi Arbizzani, Franco Cazzola, Attilio Esposto, Bologna, Grafis - Reggio Emilia, Istituto Alcide Cervi, 1985, pp. 31-36
  • Rapporto del comitato bolognese di soccorso pei danneggiati dall'innondazione del Po sul proprio operato, Bologna, Compositori, 1872
  • Antonio Saltini, Dove l'uomo separò la terra dalle acque. Storia delle bonifiche dell'Emilia-Romagna, Reggio Emilia, Diabasis, 2005, pp. 104-105
  • Tra Reno e Samoggia: soluzioni per due fiumi, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 1999, p. 35