Ricostruzione del forno del pane. L'EAC in difficoltà

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28 ottobre 1930, 00:00

Per iniziativa del Podestà Leandro Arpinati (1892-1945) viene ristrutturato l'immobile del forno comunale, voluto nel 1917 dal sindaco socialista Francesco Zanardi (1873-1954).

Il nuovo edificio, progettato dall'ing. Carlo Tornelli, è molto più grande del precedente e, oltre che per il pane, è predisposto alla produzione di vino, ghiaccio e salumi.

Intanto l'Ente Autonomo dei Consumi (EAC), di cui il panificio comunale fa parte, è controllato dal Fascio fin dal 1923 e diretto in un primo tempo dall’on. Bruno Biagi (1889-1947) e dallo stesso Arpinati.

Negli anni si è enormemente ingrandito: ora gestisce 35 spacci di generi alimentari, macellerie, calzolerie, magazzini. Ha anche alcuni negozi in provincia.

Il bilancio è però in grave perdita e solo la possibilità del Podestà di accedere a prestiti bancari, sfruttando la sua carica, eviterà il fallimento, almeno fino alla sua caduta in disgrazia nel 1933.

Approfondimenti
  • Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, p. 57
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, pp. Marco Poli, Cose d'altri tempi. Frammenti di storia bolognese, Bologna, Minerva, 2008, pp. 44-45
  • Raffaello Scatasta, MAMbo al Forno del pane. Immagini dal cantiere del Museo d'arte moderna di Bologna, Milano, Skira, 2007
  • Ivan Spada, Il fascismo a Bologna. Storia delle camicie nere all'ombra delle due torri (1919-1945), Roma, Red Star Press, 2021, pp. 125-126