Ricerche sperimentali in pittura

1 dicembre 1859, 00:01

Il pittore Alessandro Guardassoni (1819-1888), finora conosciuto per alcune imprese decorative nelle chiese bolognesi, effettuate con stile accademico - Roberto Longhi parla di "ultimo focherello carraccesco in pieno Ottocento" - intraprende una prassi pittorica "decisamente d'avanguardia" (Poppi).

Dal 1859, per oltre venti anni, sperimenta l'applicazione alla pittura delle immagini stereoscopiche, ottenute dalla visione contemporanea di due riprese dello stesso soggetto, una tecnica in grado di rendere in maniera ottimale il rilievo volumetrico degli oggetti.

Nel 1880, con una mostra e un opuscolo dal titolo Della pittura, della stereoscopia e di alcuni precetti di Leonardo da Vinci, farà conoscere e tenterà di divulgare i risultati delle sue ricerche.

Alcuni esiti davvero innovativi, ad esempio l'opera Partita a scacchi, conservata all'Istituto Gualandi, accostano il bolognese ai migliori artisti internazionali, impegnati ad esplorare nuove strade per la pittura, utilizzando analisi scientifiche di stampo positivista.

Approfondimenti
  • Alessandro Guardassoni e i fratelli Gualandi: esperienze e sperimentazioni bolognesi nell'800 tra fisica, fotografia, architettura e volontariato, a cura di Silvia Battistini, Forlì, Italsistemi, 2000, pp. 7-8
  • Alessandro Guardassoni: l'avanguardia impossibile, a cura di Claudio Poppi, Bologna, Bononia University Press, 2006