Restituzione dei beni delle compagnie delle Arti

6 febbraio 1800, 12:11

Le compagnie delle Arti ottengono la restituzione dei loro beni dopo una lunga causa, intentata nel luglio 1799 presso il Tribunale di Bologna.

Esse erano state dichiarate illegittime dall'articolo 384 della Costituzione della Repubblica Cispadana: "Non vi è privilegio, né matricola, né diritto di corporazioni di arti".

Il 7 dicembre 1797 (17 frimaio anno VI) il Ministro degli Interni della Repubblica Cisalpina aveva ordinato all'Amministrazione centrale di Bologna di prender possesso dei loro beni, poi concentrati nell'ammasso dei Beni Nazionali.

Il Sindaco della Reggenza ha invano interposto appello alla sentenza del 26 novembre 1799 favorevole alle compagnie.

Il 6 febbraio viene fatta la consegna "di tutti gli stabili, mobili, capitali, ecc.", ad eccezione dei beni le cui rendite sono associate a legati o a opere di beneficenza.

Approfondimenti
  • Dalla corporazione al mutuo soccorso. Organizzazione e tutela del lavoro tra XVI e XX secolo, a cura di Paola Massa, Angelo Moioli, Milano, F. Angeli, 2004, p. 165
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 1., 1870, p. 34, 167, 434
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 4., 1872, pp. 115-117
  • Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, vol.1., Bologna nell'antichità, a cura di Giuseppe Sassatelli e Angela Donati, 2005, p. 712