Restauri in San Petronio

3 ottobre 1858, 00:09

Nel corso del'anno vengono svolti importanti lavori di restauro e abbellimento all'interno della basilica di San Petronio. Le pareti sono completamente ripulite con tinte color macigno e viene rimesso a nuovo il pavimento di marmo bianco e rosso di Verona. 

E' completato il terrazzo di marmo per tutta l'ampiezza della chiesa. Viene disposto il ripristino della cappella di S. Abbondio, la prima a sinistra dell'ingresso, di proprietà della Provincia. A Pompeo Bertini (1817-1899), bravo intagliatore milanese, è affidata la nuova grande vetrata a colori.

Due Madonne in affresco, scoperte nel corso di un precedente restauro, vengono staccate e trasportate su tela. Altre immagini sono ricoperte con il colore generale.

Il Senatore di Bologna, in qualità di presidente della Fabbriceria, pubblica un concorso per riformare la Cappella Maggiore, in cui varie parti sono troppo discordanti dallo stile originario della chiesa.

La Basilica è riaperta al culto il 3 ottobre, alla vigilia della Festa di S. Petronio.

"L'uniforme tinta giallognola" data ai muri e l' "opaca tinta rosea" che nasconde i laterizi arrotondati dei pilastri verranno corrette nel 1934-35: le pareti allora torneranno bianche e i mattoni a vista (Barbacci).

Approfondimenti
  • Alfredo Barbacci, Il restauro dei monumenti in Italia, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, Libreria dello Stato, 1956, p. 164
  • M. Beatrice Bettazzi, Filippo Antolini e le vicende della Bologna preunitaria, in: "Strenna storica bolognese", 49 (1999), pp. 89-100
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 421, 428-429
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 421