Restauri in palazzo D'Accursio
Nel 1876 iniziano i lavori di restauro in Palazzo D'Accursio. E' interessato il prospetto, attribuito a Fioravante Fioravanti (sec. XV), a destra dell'ingresso principale.
Antonio Zannoni, responsabile dei lavori, opera "con mano lieve e con molto rispetto per il monumento" (Bergonzoni), seguendo criteri più avanzati di quelli del suo tempo.
Si adopera infatti a conciliare il recupero dell'immagine originaria del palazzo con la conservazione delle aggiunte successive.
Vengono rimosse le chiusure dei finestroni del piano nobile e le due cornici incastrate tra essi, comprese le ultime tracce di un affresco, con figure allegoriche (Provvidenza divina e umana, Vittoria e Religione), di Guido Reni (1598), ancora visibile nel 1876, ma non tenuto in considerazione da Zannoni (Zucchini).
Il 29 maggio, in occasione dell'anniversario della battaglia di Legnano (1176), è murata, accanto all'ingresso principale, una lapide dettata da Giosue Carducci.
- Il palazzo comunale, a cura di Giancarlo Roversi, Bologna, Comune di Bologna, 1981, p. 17
- La Piazza Maggiore di Bologna. Storia, arte, costume, a cura di Giancarlo Roversi, Bologna, Aniballi, 1984, pp. 41-43
- Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città, Argelato (BO), Minerva, 2011, p. 155
- Guido Zucchini, La verità sui restauri bolognesi, Bologna, Tipografia Luigi Parma, 1959, p. 24