Renato Zangheri

Renato Zangheri

Renato Zangheri è nato a Rimini il 10 aprile 1925. Ha frequentato il liceo Giulio Cesare di Rimini, poi la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna, dove si è laureato con lode con una tesi dal titolo Problemi e aspetti del socialismo italiano.

Assistente del professor Luigi Dal Pane, ha conseguito la libera docenza e nel 1960 la cattedra universitaria. Ha insegnato Storia economica e Storia delle dottrine economiche nelle Università di Trieste e Bologna.

I suoi principali studi riguardano la distribuzione della proprietà terriera fra '700 e '800, i catasti come fonti storiche, il pensiero dei fisiocratici francesi, la storia del socialismo.

La carriera amministrativa a Bologna comincia come consigliere nel 1956; dal 1959 è assessore con Dozza e poi sindaco di Bologna dal 1970 al 1983.

Nel 1971 lancia il primo grande piano di recupero e risanamento del centro storico. Nel 1973 vara misure sul trasporto pubblico, che prevedono corsie preferenziali e fascie orarie gratuite.

Intenso è il dibattito culturale e politico durante il suo mandato tra intellettuali, istituzioni e il movimento studentesco, soprattutto dopo l'uccisione di Francesco Lorusso nel marzo 1977.

In quegli anni si aprono alcune fra le pagine più dolorose della storia della città, quali la strage dell'Italicus nel 1974, l'assassinio di Francesco Lorusso nel 1977 e la bomba alla stazione il 2 agosto 1980.

Nel 1982 - per la prima volta in Italia - Renato Zangheri affida una struttura pubblica all'associazionismo omosessuale.

Nel marzo 1983 Renato Zangheri lascia Bologna per dirigere il Dipartimento sullo Stato e le autonomie locali della Direzione del Pci. Si mantiene l'accordo Pci-Psi, che designa successore sindaco Renzo Imbeni.

Eletto deputato nel 1983 e 1987, Zangheri è presidente del gruppo parlamentare del Pci negli anni fra 1986 e 1989. Dal 1991 aderisce al PDS, quindi ai DS.

Dal 1991 torna all'insegnamento universitario, ricoprendo fra 1991 e 1994 la carica di Rettore dell'Università di San Marino. Nell'ultimo decennio si dedica alla redazione della Storia del socialismo italiano di cui sono usciti i primi due volumi.

Nel 1998 è nominato dal Ministero dei Beni culturali presidente della Commissione scientifica per la nuova edizione nazionale delle opere di Antonio Gramsci, incarico da cui si è dimesso nel 2000. Muore a Imola il 6 agosto 2015.

Mandati:

Giugno 1970 - giugno 1975

Composizione della Giunta: Paolo Babbini (vicesindaco), Federico Castellucci, Pier Luigi Cervellati, Luigi Colombari, Mauro Formaglini, Francesco Galgano, Giorgio Ghezzi, Eustacchio Loperfido, Giuseppe Mazzetti, Sergio Montanari, Venanzio Palmini, Renzo Riccardi, Armando Sarti, Ettore Tarozzi, Ermanno Tondi, Vittorio Vezzali.

Giugno 1975 - giugno 1980

Composizione della Giunta: Aureliana Alberici, Paolo Babbini * (vicesindaco), Elio Bragaglia, Federico Castellucci, Pier Luigi Cervellati, Luigi Colombari, Mauro Formaglini, Diana Franceschi, Antonio La Forgia, Giuseppe Longo, Eustachio Lo Perfido, Giuseppe Mazzetti, Sergio Montanari, Luigi Omicini, Venanzio Palmini, Armando Sarti, Ermanno Tondi.
* dalla primavera 1977 Paolo Babbini è sostituito da Gabriele Gherardi.

Giugno 1980 - aprile 1983 *

* A seguito delle sue dimissioni subentra Renzo Imbeni
Composizione della Giunta: Aureliana Alberici, Alessandro Ancona, Antonio Belcastro, Elio Bragaglia, Andrea Cammelli, Federico Castellucci, Giancarlo De Angelis, Vito Germinario, Gabriele Gherardi, Antonio La Forgia, Roberto Matulli, Giuseppe Mazzetti, Giancarlo Pavoni, Miria Ridolfi, Sandra Soster.