Operazione contro la 63a Brigata "Bolero" a Monte San Pietro

27 agosto 1944, 00:00

Il 27 agosto due compagnie della GNR, la cosidetta “Compagnia della Morte” del cap. Zanarini di stanza a Castello di Serravalle e la 2a compagnia del presidio di Castel d'Aiano comandata dal cap. Pifferi, iniziano un vasto rastrellamento contro la 63a Brigata Garibaldi, operante nel territorio di Monte San Pietro.

Un'ottantina di persone, tra partigiani e civili, vengono catturate nella zona collinare e trascinate nella piazza di Calderino, dove sono divisi in gruppi a seconda della loro destinazione: la fucilazione o la deportazione in Germania.

Cinque prigionieri sono giustiziati poco dopo sul greto del fiume Lavino da militi che si sono offerti volontari. Sono Giuseppe e Primo Fenara, Elio Roda, Libero Grandi e Walter Mignani. Gli altri vengono rinchiusi nelle scuole di Gesso.

Lo stesso giorno cinque persone sono catturate a Mongiorgio da una squadra della GNR e fucilate in un podere nei pressi di Castello di Serravalle.

Il 28 agosto i prigionieri di Gesso sono condotti a Bologna su camion. Durante il tragitto due di essi sono giustiziati a Monte San Pietro.

Altri quattro giovani fra i 19 e i 22 anni - Salvatore Bignami, Guido Romagnoli, Pietro Gandolfi e Fausto Pallotti - sono fatti scendere alla Muffa - località nei pressi di Crespellano - e fucilati sul ciglio della strada Bazzanese. I loro corpi rimarranno insepolti per due giorni “a monito” per ordine della GNR.

I militi della famigerata “banda Zanarini” saranno processati a Lucca nel 1950. Ritenuti colpevoli di molti lutti, non solo a Calderino, alcuni di essi saranno condannati all'ergastolo.

Approfondimenti
  • Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, pp. 154-155

  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 80, 109-110
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, p. 20
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 73
  • Dai monti alle risaie. Le genti, la 63. Bolero. Antifascismo, Resistenza e Liberazione fra Reno, Lavino e Samoggia, a cura di Cinzia Venturoli, Bologna, Tipografia Moderna, 2006
  • Alberto Mandreoli, Il fascismo della Repubblica Sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-1950), Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2017, pp. 60-61
  • Massimo Meliconi, E' possibile comporre un quadro storico unico tra il Reno e il Panaro, in "Resistenza", 5 (2009), pp. 18-19
  • Vincenzo Sardone, La Bolero resiste. Struttura e azioni militari della 63a brigata, in: Casteldebole in fiamme. La battaglia e l'eccidio dell'ottobre 1944 nella storia della 63. brigata Bolero, Bologna, ANPI, 2006, p. 20
  • Tracce di 50 anni fa in fogli, pietre e persone. Ricerche dei ragazzi delle scuole di Crespellano in occasione del 50. anniversario della Liberazione, Crespellano, Comune di Crespellano - Vignola, ETA, 1995, pp. 77-78 (data cit.: 28 luglio)
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, p. 44
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 580-582