Da Castel del Rio al lager

29 maggio 1944, 00:00

Il Commissario prefettizio di Castel del Rio, sollecitato dal locale segretario del fascio e dalla polizia tedesca, ordina agli uomini del paese, in età compresa tra i 16 e i 30 anni, di presentarsi entro il 31 maggio per chiarimenti, muniti dei documenti militari.

Si tratta di una trappola. Tutti sono trattenuti nella casa del fascio e poi portati al comando tedesco installato nel Palazzo degli Alidosi. Qui vengono scartati gli addetti alle industrie belliche, i raccomandati e i fascisti.

47 uomini vengono condotti a Prato e uniti ai rastrellati in Toscana. Saranno in seguito trasferiti ai campi di transito di Fossoli-Carpi e di Bolzano-Gries e poi inviati nei lager di Mauthausen, Melk e Dachau. Alcuni di loro non faranno più ritorno.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di liberazione nel Bolognese, comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 68-69
  • Nazario Galassi, Imola dal fascismo alla liberazione, 1930-1945, Imola, University Press Bologna, 1995, p. 357
  • Nazario Galassi, Partigiani nella linea gotica, Imola, University Press Bologna, 1998, p. 122
  • Vincenzo Pappalettera, Tu passerai per il Camino. Vita e morte a Mauthausen, Milano, U. Mursia, 1965, p. 262
  • Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2004, p. 274