Proteste per l’arresto di Garibaldi

24 settembre 1867, 00:13

Il 24 settembre giunge a Bologna la notizia dell'arresto di Garibaldi a Sinalunga, nei pressi di Arezzo. Il generale è stato fermato da soldati italiani mentre tentava di varcare, con alcuni volontari, il confine dello Stato Pontificio.

Il governo ha pubblicato pochi giorni prima una nota in cui annunciava l'intenzione di far rispettare in ogni caso la Convenzione di Settembre, l'accordo firmato nel 1864 con Napoleone III, che prevede l'impegno da parte dell'Italia a non invadere il territorio del Papa e a proteggerlo da eventuali attacchi esterni.

A Firenze, sede provvisoria della capitale, vi sono state violente dimostrazioni popolari a favore di Garibaldi.

A Bologna si raduna la Società Democratica sotto la presidenza del prof. Ceneri. La situazione non appare propizia ad una rivolta armata e si decide di "non fare dimostrazione di grida o di schiamazzi". (Bottrigari)

La Prefettura adotta comunque alcune misure precauzionali, organizzando grosse pattuglie contro eventuali sommosse e consegnando le truppe in caserma.

Intanto è sequestrato il giornale repubblicano "L'Amico del Popolo", che ha pubblicato un articolo dal titolo Garibaldi prigioniero.

Approfondimenti
  • Anton Giulio Barrili, Con Garibaldi alle porte di Roma, a cura di Francesco De Nicola, Sestri Levante, Gammarò, 2011
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 3., pp. 483-484
  • Felice Cavallotti, Storia della Insurrezione di Roma nel 1867, Milano, Libreria Dante Alighieri, 1869, p. 17 
  • I martiri per l'indipendenza d'Italia. Storia degli sconvolgimenti italiani dal 1815 all'ingresso del re in Roma 1871, corredata da brevi cenni storico-biografici sulla R. Casa di Savoja, Firenze, G. Ferroni, 1871, vol. 4., p. 274
  • Adriano Sconocchia, Le camicie rosse alle porte di Roma. Il tentativo garibaldino del 1867 a Roma e nello Stato Pontificio. La rivolta di Cori, Roma, Gangemi, 2011