Prima riunione dell'Istituto Nazionale

10 luglio 1804, 00:05

Presso l'Archiginnasio si tiene la prima adunanza pubblica dell'Istituto Nazionale, deliberato dal Consiglio dei Sessanta della Cispadana il 14 maggio 1797 e confermato con la legge dell'8 novembre 1797 dopo l'unione alla Cisalpina.

Esso è nato per volere di Napoleone, impressionato dal materiale scientifico e dalla qualità delle ricerche dell'Istituto delle Scienze bolognese.

All'inaugurazione sono presenti il prefetto e i suoi luogotenenti in grande uniforme. La sala è presidiata dalla Guardia Nazionale, mentre i granatieri francesi controllano l'ingresso e fuori stanno i gendarmi a cavallo.

I professori portano una medaglia ricamata sul petto. Dopo alcuni discorsi, viene letta una parte del poema di Saverio Bettinelli (1718-1808) in lode di Bonaparte.

All'apertura dell'Istituto Nazionale fa riscontro la fine dell'Istituto delle Scienze - fondato da Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730) nel 1711 - e della sua Accademia, assurti nel Settecento a fama internazionale con il sostegno di papa Benedetto XIV.

Per Michele Medici, l'Accademia, “arbore rigogliosa e fruttifera”, viene “di repente flagellata e distrutta da un turbine” e la città appare “di ornamento nobilissimo dispogliata”.

La conseguenza più grave dell'applicazione del nuovo Piano di Studi del 1803 è, in effetti, la fine dell'attività di insegnamento caratteristica dell'Istituto marsiliano, simile a quella di una Facoltà di Scienze a indirizzo sperimentale.

La funzione didattica passa all'Università, che annette tutti i gabinetti scientifici e la biblioteca. L'Istituto Nazionale mantiene semmai la funzione accademica.

Deve comunque cedere la sua sede storica di Palazzo Poggi e sarà ospitato nell'attiguo palazzo del conte Vincenzo Malvezzi Bonfioli - conosciuto come Cà Granda Malvezzi - che diventerà proprietà dell‘Ateneo solo nel 1827.

Approfondimenti
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 21
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 177
  • Giorgio Dragoni, Per una storia della fisica a Bologna, Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 29
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 4., Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1872, p. 60
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 43
  • Innocenzo Lipparini, Degli uomini illustri cui sono intitolate le piazze e le vie della città di Bologna. Notizie storiche e cenni biografici, Bologna, Società tipografica dei compositori, 1875, pp. 46-47 (L. F. Marsili)
  • Luigi Pepe, Dall'Istituto bolognese all'Istituto Nazionale, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 310
  • Storia della Università di Bologna, vol. 2., Luigi Simeoni, L'età moderna (1500-1888), Bologna, Zanichelli, 1947, p. 175
  • Massimo Zini, Tre secoli di scienza. Lineamenti della storia dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna attraverso gli studi e le vicende dei suoi membri più celebri, Bologna, Bononia University Press, 201, p. 45