Un plebiscito politico

24 marzo 1929, 00:00

Il plebiscito politico voluto dal fascismo al posto delle libere elezioni impone la costituzione di una Camera dei rappresentanti designati dal Gran Consiglio. I cittadini devono apporre un sì o un no sulla scheda elettorale.

Anche a causa delle intimidazioni che si moltiplicano nei giorni delle votazioni e al divieto di propaganda ostile, i “sì” ottengono a Bologna, come in tutt'Italia, una larga maggioranza: su 60.347 iscritti votano 53.854 e i “sì” sono 51.169.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 11
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 158
  • Mario Facci, Alessandro Borri, Porretta dall'Unità alla Repubblica, 1859-1948. Cronache porrettane, aspetti politico-sociali, i sindaci e i podestà, Porretta Terme, Gruppo di studi alta valle del Reno, Comune, 1998, p. 26