Piano per un Teatro Nazionale

dal 1 al 31 ottobre 1796

E' elaborato un Piano per l'istituzione di un Teatro Nazionale gestito dalla Società dei Patrioti, un gruppo di cittadini disposti a recitare senza compenso e a destinare il ricavato degli spettacoli ai poveri.

Alla stesura del progetto partecipa il commediografo sen. Francesco Albergati Capacelli (1728-1804). Vi echeggia lo spirito filantropico vagheggiato dal nobile mecenate Carlo Filippo Aldrovandi Marescotti (1763-1823), che ha larga diffusione in questo periodo sulle pagine del “Repubblicano”.

Nella iniziativa bolognese, in realtà, c'è poco di rivoluzionario, se si esclude la lettura dei catechismi giacobini e il canto di inni patriottici. I testi ricalcano quelli degli accademici dilettanti del secolo trascorso.

Nel nuovo clima politico creato dopo l'arrivo dei Francesi le rappresentazioni teatrali assumono una funzione educativa per il popolo e necessitano di nuove sedi.

La creazione di nuovi capienti teatri come il Corso, il Contavalli e l'Arena del Sole, sarà favorita dalla disponibilità delle aree, dei materiali da costruzione e dei beni mobili di alcuni conventi soppressi.

Approfondimenti
  • Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Cappelli, 1980, p. 92
  • Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, 1761-1864, 1882, inventario e indici a cura di Patrizia Busi, Bologna, Comune, 2004, pp. 15-16
  • Libertà cara sei troppo amabile. Musica e teatro a Bologna dall'antico al nuovo regime, 1796-1805, a cura di Marina Calore, Bologna, Lo scarabeo, 1996, pp. 14-15
  • Risorgimento e teatro a Bologna 1800-1849, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Patron, 1998, pp. 10-12