Piano per le sedi degli organi di governo cispadani

5 marzo 1797, 00:05

L'Assunteria di Magistrati invia al Senato bolognese un' “istanza perchè siano preparate le sale pel corpo legislativo” della neonata Repubblica Cispadana e gli alloggi dei suoi membri più importanti.

Viene determitata la destinazione dell'ex Palazzo Apostolico (o Palazzo Pubblico) a sede del Direttorio esecutivo, mentre il palazzo delle Scuole (l'Archiginnasio) dovrà ospitare le due assemblee legislative.

L'ingegnere e architetto ticinese Giovanni Battista Martinetti (1764-1830), figura di punta dell'urbanistica bolognese per tutto il periodo napoleonico, è incaricato di sovrintendere l'intero progetto e Antonio Aldini ha il compito di reperire le fabbriche conventuali per gli appartamenti dei deputati.

Per il Corpo Legislativo lo stesso Napoleone prevede una sede “grande e magnifica”, ben riconoscibile e tale da incutere “alto rispetto” e “la più distinta considerazione” nel popolo.

Mentre il Palazzo Pubblico è da tutti considerato degno di diventare Palazzo Nazionale, molti dubbi sorgono sul trasloco dell'Università dall'Archiginnasio e in breve il progetto verrà abbandonato.

La scelta, dopo un accurato sopralluogo di Martinetti, cadrà sul collegio Pontificio di Montalto per il Consiglio Maggiore, o dei Sessanta, e sull'ex convento dei Celestini per il Consiglio Minore, o dei Trenta, mentre per gli alloggi dei deputati si penserà alla ristrutturazione parziale, a cura dell'architetto Angelo Venturoli, dei conventi di San Procolo, San Bernardo, San Domenico e San Paolo.

Tra il Palazzo Pubblico e l'ex Collegio Montalto si va delineando un “asse repubblicano” lungo la via San Mamolo, che forse non casualmente coincide “con il cardo maximo della Bononia repubblicana” (Ceccarelli).

Il piano di interventi è già in fase operativa a metà marzo e prosegue celermente a partire dal Palazzo pubblico. I lavori saranno però generalmente rallentati e poi interrotti dagli eventi politici successivi.

Nell'ottobre 1799, durante la Reggenza austriaca, il comandante di piazza Lezzeni farà cancellare ogni traccia e atterrare ogni “simulacro” del regime repubblicano dai palazzi dei consigli cispadani.

La dignità di capitale cispadana, anche se di breve durata, costerà cara a Bologna, costretta ad anticipare le spese degli organi centrali della Repubblica (Marcelli). Spese che, nel caso delle opere architettoniche, non daranno alcun vantaggio.

Benché incompleti e in gran parte abbandonati, i lavori per Bologna “centrale” saranno un “formidabile trampolino di lancio” (Ceccarelli) per Martinetti, riconosciuto come benemerito della patria e assunto come “architetto del pubblico”.

Approfondimenti
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 364, nota 5, 369, nota 37
  • Carlo Degli Esposti, San Procolo. Il santo, la chiesa, la parrocchia, Bologna, Parrocchia di S. Procolo, 1983, p. 114
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., pp. 142-144
  • Francesco Ceccarelli, Architetture di stato per Bologna, “centrale” della Repubblica Cispadana (marzo-maggio 1797): progetti e realizzazioni, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., pp. 211-216, 231-232
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 9-17, 81
  • Collezioni comunali d'arte. L'Appartamento del legato in Palazzo D'Accursio, Bologna, Comune, 1989
  • Ezio Godoli, Architettura e città, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 1155
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 3., 1870, pp. 111-112
  • Umberto Marcelli, Saggi economico sociali sulla storia di Bologna dal secolo XVI al XVIII, Bologna, Patron, 1962, p. 196
  • Ministero per i beni e le attività culturali (ecc.), Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 1: La grande decorazione a Bologna: chiese e palazzi del Sei e Settecento, Bologna, Costa, 2000, p. 25
  • Eugenio Riccòmini, Il perditempo. Passeggiate per Bologna, nuova ed., Bologna, Tipoarte, 2000, pp. 52-54 (portale con stemma della Repubblica)
  • San Giovanni in Monte recuperato, a cura di Roberto Scannavini, Bologna, Grafis, 1996, p. 39