Piano per la raccolta dell'immondizia
Nel 1932 Bologna è colpita da una epidemia di tifo. Si registrano 37 casi all’interno delle mura, senza apparenti relazioni tra loro, a parte una maggiore incidenza nel quadrante nord-est (via Bibbiena, via Acri, via Vinazzetti).
A seguito dell’infezione, il Prefetto, dopo aver chiesto precise note al Podestà, appronta un piano per la raccolta dell’immondizia in città.
Come all’inizio del secolo il servizio è effettuato due volte al giorno in tutte le strade entro la circonvallazione mediante carri a trazione animale.
Gli spazzini svuotano i bidoni delle singole famiglie, non esistendo nelle case depositi comuni destinati alla raccolta del “pattume” (o “rusco”).
Inoltre gli addetti puliscono le strade mediante un leggero innaffiamento e successiva spazzolatura meccanica.
- Stefano Arieti, Società e sanità a Bologna tra le due guerre mondiali, in: "Il carrobbio", 27 (2001), pp. 207-223
- Storia della sanità moderna a Bologna. Dalle Congregazioni di carità alle Aziende USL, Bologna, Provincia di Bologna. Assessorato alla Sanità, 2010, p. 69