Tre giovani partigiani fucilati alla Giovecca di Lugo

10 giugno 1944, 12:00

All'alba del 10 giugno circa 500 militari - uomini della GNR di Ferrara e di Lugo, della polizia, della compagnia OP di Ravenna e della compagnia M - compiono un vasto rastrellamento nel territorio del comune di Conselice (RA).

L'operazione, resa possibile dalle segnalazioni di una spia, ha lo scopo di ripulire la provincia di Ravenna dei partigiani e degli elementi comunisti che a tradimento, con azioni improvvise, tendono agguati contro gerarchi fascisti e militi della GNR.

Vengono circondate diverse cascine e effettuati duri interrogatori. Alcuni uomini sono tradotti su camion a Ravenna. 

Alla fine del rastrellamento tre giovani tra i 19 e 21 anni, trovati in un rifugio di fortuna - Gustavo Filippi, Mario Pratesi e Gaspare Crescimanno - vengono fucilati contro il muro di una casa alla Giovecca di Lugo. I corpi crivellati di colpi sono lasciati alla vista dei passanti.

Dopo la guerra l'autore del doppio gioco sarà condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione, ma poco dopo il reato sarà estinto per amnistia.

Approfondimenti
  • Angelo Francesco Babini, Giovecca. Anche qui è nata la Resistenza, Bologna, Graficoop, 1980, pp. 289-290
  • Luciano Bergonzini, La lotta armata, in: L’Emilia Romagna nella guerra di liberazione, a cura di Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, Bari, De Donato, 1975, p. 71
  • Renzo Liverani, Squarci fra i loppi. 25 luglio 1943-25 aprile 1945. Frammenti di diario fra cronaca e storia nella bassa Romagna, Bologna, CID, 1975, p. 63