Nel ‘700 la pianura che si estendeva tra il canale Naviglio e l’antico corso del Savena era punteggiata di case coloniche e ville disposte lungo gli stradelli che si aprivano a ventaglio fuori porta Galliera. In prossimità di un ampio meandro del Navile, ben visibile ancora oggi, era situato il palazzo della famiglia senatoria Calderini. Dell’edificio, passato agli Angeletti nel secolo successivo, non restano più tracce (venne ridotto in macerie dai bombardamenti dell’ultima guerra), mentre i terreni circostanti sono stati donati dalla Carisbo al Comune per ospitare un parco pubblico. L’area verde, terminata nel 1997, si sviluppa per 8,5 ettari lungo la sponda destra del canale. Il progetto ha puntato ad assecondare la morfologia del luogo e a conservare le alberature preesistenti (alberi da frutto, qualche esemplare ornamentale) e i lembi di vegetazione spontanea che fiancheggiano il corso d’acqua. Nel resto del parco, caratterizzato dal disegno delle piste ciclabili, ampi prati si alternano a zone alberate con latifoglie autoctone. In posizione centrale si trova una attrezzata area giochi per i bambini.
Approfondimenti
- Centro Villa Ghigi (a cura), Parchi e giardini di Bologna. Una guida sul verde della città, Bologna, Compositori, 1996, p. 207
- Michelangelo L. Giumanini, L'archivio sommerso di Tito Azzolini, in “Parametro. Bimestrale di architettura e urbanistica” , 230 (1999), pp. 47-67
- I tesori verdi della città, testi di Roberto Diolaiti, Imola, Galeati Industrie Grafiche, stampa 2004, p. 43 sgg.