Palazzo Ranuzzi diventa Palazzo di Giustizia
Il Comune acquista dalla vedova del conte Enrico Grabinski il palazzo Ranuzzi Baciocchi, per destinarlo “a degna sede della magistratura giudiziale”. Il compromesso firmato fissa il prezzo a 350.000 lire.
Il conte Grabinski, figlio di un famoso generale polacco protagonista dei moti del 1831, è stato promotore, negli anni precedenti, di una complessa speculazione edilizia e finanziaria, basata sul progetto di allargamento e rettificazione della strada da Borgo Salamo a palazzo Ranuzzi (poi via Garibaldi).
La ristrutturazione del palazzo, definito da Filopanti "monumento insigne dell'architettura italiana e più bello di una reggia", sarà affidata all'ing. Antonio Zannoni. Le decorazioni dell'aula della Corte d'Assise saranno opera dell'accademico Tito Azzolini.
- Aurelio Alaimo, L'organizzazione della città. Amministrazione comunale e politica urbana a Bologna dopo l'unità (1859-1889), Bologna, Il mulino, 1990, pp. 223-224, 241
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, Bologna, Tamari, 1956, p. 198
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, p. 205
- Giancarlo Roversi, Palazzi e case nobili del '500 a Bologna. La storia, le famiglie, le opere d'arte, Bologna, Grafis, 1986, p. 191