Eretto a partire dal 1384, sotto la direzione di Antonio di Vincenzo e di Lorenzo da Bagnomarino, fu destinato ad uffici della dogana con una loggia per lo scarico delle merci. L'edificio fu restaurato da Alfonso Rubbiani (1887-89). Negli oculi della facciata tardo-gotica copie delle statue in pietra calcarea della Giustizia e dei santi protettori della città, eseguite da seguaci dei Dalle Masegne, ora presso il Museo Civico Medievale.
Approfondimenti
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, Bologna, Tamari, 1956, pp. 135-141
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp. 139-146
- Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 69
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, pp. 38-39
- Francisco Giordano, Il fianco neogotico della Mercanzia. Nuovi documenti sul completamento in stile, in: "Il carrobbio", 30 (2004), pp. 239-250
- Anna Maria Matteucci Armandi, Originalità dell'architettura bolognese ed emiliana, vol. 1., Bologna, Bononia University Press, 2008, pp. 39-45
- La Mercanzia di Bologna, Bologna, Nuova Alfa, 1995; Palazzi bolognesi. Dimore storiche dal Medioevo all'Ottocento, introduzione di Eugenio Riccomini, Zola Predosa, L'inchiostroblu, 2000, pp. 98-100
- Il palazzo della Mercanzia fra le arti e i mestieri, Bologna, CCIAA, 2002
- Raffaella Rossi Manaresi, Il palazzo della mercanzia di Bologna, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia patria per le Province di Romagna", Nuova serie, LI (2000), pp. 388-411