"Operazione disarmo": attentati contro le caserme e i militi della GNR

17 giugno 1944, 00:00

La Brigata Stella Rossa si trasferisce all'inizio di giugno da Pietramala, frazione di Firenzuola (FI), dove ha trovato rifugio dopo il pesante rastrellameno tedesco del 25-30 maggio e si insedia nella zona delle Versellane, fra Monte Vignola e Monte Tramonti, “luogo impervio caratterizzato da folti boschi e profondi burroni, poco distante dalla Porrettana”, ad ovest del Reno e sopra a Marzabotto.

Il 13 giugno circa 400 partigiani circondano Montepastore e prelevano generi alimentari. In seguito attaccano il presidio tedesco e fascista di Savigno, costringendolo alla resa. 

Il 14 giugno a Bazzano i tedeschi arrestano e uccidono barbaramente i fratelli Ermes e Giuseppe Artioli, di 17 e 19 anni. L’episodio intensifica, anziché scoraggiare, il reclutamento tra le fila della Resistenza.

Il 17 giugno una squadra di partigiani comandata da Gianni Rossi arriva a Tolè da Montepastore e circonda la locale caserma della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), ubicata da febbraio nel caseggiato detto Scuole di mezzo.

I militi si arrendono senza reagire: vengono disarmati e rilasciati scalzi poco dopo, tranne tre, compreso il comandante, conosciuti per essere molto attivi nella lotta anti-partigiana. Questi sono trascinati sul monte Vignola e fucilati.

Il giorno successivo i partigiani tornano in paese, mettono fuori uso il telefono pubblico e chiedono denaro agli abitanti più agiati, compreso il parroco.

In questi giorni a Bologna e dintorni, in vari agguati, vengono uccisi militi della Guardia Nazionale, mentre in pianura si susseguono gli attentati sappisti alle linee ferroviarie. La linea Casalecchio-Vignola, sulla quale i tedeschi trasportano materiale bellico, è sabotata più volte.

Il 21 giugno circa duecento partigiani occupano Zocca e assalgono la caserma GNR: vengono requisite le armi dei militi e anche i fucili del Tiro a Segno. Il bilancio dell'assalto è di sei morti: cinque militi e il segretario comunale di Zocca, Domenico Mezzacappa, prelevato dalla sua abitazione e fucilato con gli altri su Monte Balgaro.

Caserme della GNR sono assaltate anche a Montepastore, Monte San Pietro e Savigno, con l'eliminazione del presidio. 

Queste azioni rientrano nell' "operazione disarmo" ordinata dal CLN regionale, che porterà allo sfaldamento della Guardia Nazionale Repubblicana nella zona.

Per contro verrà notevolmente rafforzato il distaccamento della GNR "Volontari della Morte" stanziato a Castelletto, portato a 150 unità e integrato nella 2a compagnia della Brigata Nera "Eugenio Facchini" di Bologna.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune, 1994, pp. 38-39
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 372
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di liberazione nel Bolognese, comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 221
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 25-28
  • Ezio Trota, Cronache di guerra fra Reno e Samoggia (1943-1945), con la collaborazione di Carlo Mondani, Modena, Il fiorino, 2000, p. 16, 22
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, p. 116