Nuovo governo pontificio

18 luglio 1815, 00:06

Il 18 luglio se ne va il Governatore Civile e Militare austriaco, barone Joseph Stefanini. Con un proclama annuncia il passaggio di poteri a un'amministrazione provvisoria pontificia.

Gli Austriaci si ritirano verso il Lombardo-Veneto, mantenendo presidi a sud del Po, a Ferrara e a Comacchio. La cittadinanza è in festa: Bologna è tutta illuminata e si odono campane a distesa e colpi di cannone.

Il nuovo governo provvisorio è guidato da mons. Giacomo Giustiniani (1769-1843), già protonotario apostolico e vice legato a Ravenna, mentre Luigi Salina è nominato Commissario pontificio.

Detenuto per qualche tempo durante la repubblica romana, dopo la caduta dell'impero, Giustiniani ha fatto parte della delegazione che a Imola è andata incontro a Pio VII di ritorno dall'esilio in Francia.

In tale occasione il Papa lo ha nominato canonico della basilica Vaticana e gli ha dato l'incarico di riprendere possesso della Legazione di Bologna, restituita allo stato della Chiesa dopo il Congresso di Vienna.

Nell'occasione del ritorno del cardinale Legato vengono decretati in città quindici giorni di festeggiamenti: si tengono molte funzioni religiose, sono cantati Te Deum e inni di ringraziamento, sono indette accademie di poesia.

Il centro cittadino è decorato con luci e busti dei vescovi di Bologna, che appaiono “in trasparenti alle finestre” assieme a strofette anacreontiche.

Approfondimenti
  • L'aquila su San Petronio. Esercito austriaco e società bolognese, 1814-1859, a cura di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, Bologna, Museo civico del Risorgimento, 1995, p. 13
  • Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 170
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 272-273
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 278
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 812
  • Tiziano Costa, “Adès basta!”. Umori della Bologna risorgimentale, in: Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 24
  • Mariagrazia Esposito, Gianluca Stanzani, Persicetani uniti. Storie e uomini del Risorgimento bolognese (1815-1871), San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2011, p. 25
  • Clemente Fedele, Francesco Mainoldi, Bologna e le sue poste, Bologna, F. Mainoldi, 198, p.p 212-213
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 4., p. 18
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 59
  • Giovanni Natali, La restaurazione a Bologna e nelle legazioni (1815-1831), in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 19
  • Passi di danza, passi di parata. Feste civili e patriottiche a Bologna 1796-1870, a cura di Claudia Collina e Mirtide Gavelli, Bologna, Editcomp, 1994, p. 35
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 195
  • Il Risorgimento a Bologna, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010, p. 52