Bologna è un "covo di internazionalisti"

dal 1 gen al 31 dic 1870

Secondo l'economista belga E.L. Victor de Laveleye, in visita a Bologna, la città ha vissuto intensamente l'esperienza della Comune di Parigi e appare come un “covo di internazionalisti”. Tutti leggono i giornali e discutono di politica per le strade.

Al 1870 risalgono le prime segnalazioni della Prefettura sull'esistenza nel capoluogo di un nucleo internazionalista. Si tratta di garibaldini reduci dall'Armata dei Vosgi, quali Abdon Negri, Teobaldo Buggini, Alfonso Leonesi, o transfughi mazziniani, come Erminio Pescatori.

Insieme daranno vita nel 1871 al primo Fascio Operaio, dotato dell'omonimo organo di stampa. Altri fogli, come "Il Martello" a Bologna, "Il Miserabile" a Parma, "Il Petrolio" a Ferrara e molti altri, porteranno avanti l'originale orientamento libertario del socialismo emiliano.

In tutta l'Emilia-Romagna la vocazione socialista e anarchica si fa sempre più evidente. Capofila sono cittadine come Imola, Rimini e Mirandola, ma anche nei più piccoli centri rurali sorgono nuclei e sezioni dell'AIL.

Approfondimenti
  • Bakunin e la Prima Internazionale in Emilia, mostra documentaria, Reggio Emilia, Sala comunale delle esposizioni, Isolato S. Rocco, 19 marzo-17 aprile 1977, Comune di Reggio Emilia, Assessorato alle istituzioni culturali, Biblioteca municipale A. Panizzi, 1977, pp. 10-11, 51
  • Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, pp. 29-30
  • Pier Paolo D'Attorre, La politica, in Renato Zangheri, Bologna, Roma, ecc., Laterza, 1986, p. 78