Muore don Giuseppe Bedetti promotore delle scuole notturne

4 gennaio 1889, 00:09

Il 4 gennaio muore a Bologna, quasi novantenne, mons. Giuseppe Bedetti (1799-1889), Arciprete della Collegiata di San Petronio e chiamato dal popolo Don Jusféin.

Era apprezzato anche dagli anticlericali come prete degli ultimi. Si adoperava infatti con visite agli ammalati e ai carcerati, occupandosi soprattutto dei facchini, una categoria sociale particolarmente emarginata.

Aveva importato a Bologna il modello delle scuole notturne di don Bosco. Dopo il fallimento, nel 1838, del Comitato per la fondazione di asili infantili, inaugurò, per ragazzi "privi di chi debba o voglia educarli", la prima scuola in un palazzo di via Zamboni e aprendone poi una decina in vari luoghi della città.

Queste scuole ospitavano nelle ore serali bambini tolti “dalla strada, dalla nudità, dallo squallore” e li impegnavano con attività scolastiche e oratoriali. Spesso gli stessi sacerdoti procuravano loro piccoli lavori.

Già nel 1858 le scuole serali accoglievano più di 80 alunni, figli di artigiani e operai tra i 10 e i 14 anni. Erano impartite lezioni di lettura, scrittura, artitmetica, disegno e canto.

Durante l'inverno era insegnato il catechismo, mentre la domenica, con le Congregazioni festive, i ragazzi erano condotti a messa, intrattenuti con attività ricreative ed infine invitati a una modesta cena gratuita.

Dopo la morte di don Bedetti, per tre giorni continui migliaia di persone accorrono a vegliare la salma. Nel lasciare la sua povera stanzetta tutti ripetono: "E' morto un santo".

Sepolte inizialmente nel cimitero della Certosa, le spoglie mortali del prete “amico dei giovani e dei poveri” saranno traslate nel 1925 all’interno della basilica di San Petronio. 

Approfondimenti
  • Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, stampa 1977, p. 23, 172
  • Marco Caroli, Bologna caput mundi, Bologna, Centro Grafico Cooperativo, 1977, vol. 1., pp. 94-95
  • I cento anni del liceo Galvani. 1860-1960, Bologna, L. Cappelli, stampa 1961, p. 47
  • Mirella D'Ascenzo, La scuola elementare nell'età liberale. Il caso Bologna, 1859-1911, Bologna, Clueb, 1997, p. 38
  • Dizionario dei bolognesi, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1989-1990, v. 1., pp. 96-97
  • Rodolfo Fantini, L'istruzione popolare a Bologna fino al 1860, Bologna, Zanichelli, 1971, pp. 62-63
  • Rodolfo Fantini, Un sacerdote e un'istituzione cari a Pio IX. Monsignor Giuseppe Bedetti e la San Vincenzo di Bologna, in "Pio IX", 1 (1972), pp. 467-474
  • Giusy Ferro, Carlo Vietti, Gli educatori cattolici nel Novecento a Bologna, Bologna, Leviedellastoria, 2011, pp. 23-26
  • Pietro Gaiani, La commemorazione di monsignor Giuseppe Bedetti, detta in S. Petronio il 12 ottobre 1925 trasferendosi la venerata salma di mons. Giuseppe Bedetti dalla Certosa in S. Petronio, Bologna, Tip. Comi, 1925
  • Luciano Gherardi, Bedetti giovane, in: Nuovi patti di pace. Saggi per Giovanni Catti nel settantesimo compleanno, a cura di Gian Domenico Cova, Bologna, Edizioni Dehoniane, 1994, pp. 89-141
  • Paolo Mengoli, Don Giuseppe Bedetti e i cattolici bolognesi alle prime prove in campo sociale, Bologna, Conti, 1988
  • Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, pp. 282-284
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 225
  • Alfredo Testoni, Bologna che scompare, ristampa della 2. ed., Bologna, Cappelli, 1972, p. 66