Muore Antonio Basoli

30 maggio 1848, 00:04

Muore a Bologna il pittore e incisore Antonio Basoli (1774-1848), già insegnante di architettura e ornato all'Accademia.

E' noto per le sue vedute, che costituiscono “un grande censimento delle tipologie edilizie e urbane”  del capoluogo emiliano. Alla Raccolta di Porte della città di Bologna del 1817, fecero seguito nel 1833 le Vedute pittoresche della città di Bologna, realizzate con i fratelli Luigi e Francesco.

Da giovane, già educato in varie discipline artistiche da maestri quali Angelo Venturoli, Petronio Fancelli e Vincenzo Martinelli, prese a frequentare assiduamente la biblioteca del conte Carlo Filippo Aldrovandi, assieme all'amico Pelagio Palagi.

Qui scoprì e si innamorò della pittura di scene teatrali, divenendo "il primo grande maestro della scenografia romantica" (Lenzi).

Tra il Sette e l'Ottocento lavorò per i principali teatri bolognesi, quali il Formagliari, il Marsigli, il Contavalli. Nel 1802, ormai famoso, fu invitato in Russia come scenografo del Teatro Imperiale di Pietroburgo, incarico che rifiutò.

Di vasta erudizione, capace di utilizzare "con disinvolta e rapida abbreviazione" vari materiali e tecniche - tra esse l'acquatinta, che a breve diventerà tra i mezzi di riproduzione più popolari e diffusi - fu a Bologna il talento più moderno della prima metà dell'800 (Varignana).

Assieme a Palagi, e attraverso l'esempio del più anziano Felice Giani, Basoli si legò alla cultura romana e ai suoi revivalismi, in costante contestazione del clima tardo-barocco.

Fu invece un mondo esotico, incantato, che il pittore riciclò continuamente, influenzato anche dalle "stampe incise a bolino" dell'inglese John Martin (1789-1854).

Lo ripropose in molti album, caratterizzati da "un polistilismo scorrente dall'egizio all'assiro", e nelle Parti del mondo, eseguite negli anni Trenta.

Nei palazzi in cui fu chiamato a decorare interni spesso progettò anche mobili, tende, lampade, quadri. Oltre che un lavoratore instancabile, fu un uomo gioviale, abile nella conversazione, e un ottimo insegnante.

Approfondimenti

  • Antonio Basoli: decorazioni di interni, 1796-1803, Castelguelfo, Palazzo Malvezzi-Hercolani, 19 giugno-4 luglio 1993, a cura di Wanda Bergamini, Vincenza Riccardi Scassellati, Imola, Grafiche Galeati, 1993
  • Architettura, scenografia, pittura di paesaggio, Bologna, Museo civico, 8 settembre-25 novembre 1979, Bologna, Alfa, 1980, pp. 206-208, 247-248, tavv. 44-50, 269-273
  • Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 85, nota 70
  • Alessandra Borgogelli, Paolo Stivani, La pittura nell'Ottocento, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., pp. 282-283
  • Lidia Bortolotti, "Amor di patria impavido / mieta i sanguigni allori". Feste teatri e celebrazioni nelle Romagne, in:  ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 258
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., pp. 375-376
  • Marina Calore, "Al merito singolarissimo del signor Antonio Basoli". Nuovi teatri a Bologna nel primo ventennio dell'Ottocento, in: "Strenna storica bolognese", 60 (2010), pp. 61-84
  • Alessandro Cervellati, Storia dei burattini e burattinai bolognesi (Fagiolino & C.), Bologna, Cappelli, 1964, p. 75
  • Coscienza urbana e urbanistica tra due millenni, vol. 1., Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale, Bologna, San Giorgio in Poggiale, 11 dicembre 1993-13 febbraio 1994, a cura di Franca Varignana, Bologna, Grafis, 1993, p. 7
  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 35
  • Dall'Accademia al vero. La pittura a Bologna prima e dopo l'Unità, Bologna, Galleria d'arte moderna, 29 gennaio-4 aprile 1983, a cura di Renzo Grandi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1983, p. 14, 124-127
  • Dizionario dei bolognesi, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1989-1990, v. 1., pp. 89-91
  • Eleonora Frattarolo, I libri nutrono gli artisti: il caso di Antonio Basoli, in: "Quaderni della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna", 20 (2015), pp. 35-38
  • Renzo Grandi, Pittura e scultura nell'Ottocento, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 1210-1212
  • Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, pp. 491-492, 494-495
  • Anna Maria Matteucci, Pittura e decorazione nelle ville bolognesi dal secolo XV al secolo XIX, in: Giampiero Cuppini, Anna Maria Matteucci, Ville del Bolognese, 2. ed. riveduta e ampliata, Bologna, Zanichelli, 1969, pp. 124-128
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 206
  • Eugenio Riccomini, L'arte a Bologna. Dalle origini ai giorni nostri, Bologna, Editoriale Bologna, 2003, pp. 310-311
  • Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna in punta di penna. L'immagine della città nelle guide artistiche, nelle vedute e nelle impressioni del Poeta, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, pp. 137-138
  • Valeria Rubbi, Francesco Cocchi, Domenico Ferri. L'eredità di Antonio Basoli "Maestro" di scenografia, Argelato, Minerva, 2017
  • Daniela Schiavina, Antonio Basoli: un artista eclettico, in: Basoli dal vero, Bologna, Bononia University Press, 2008, pp. 11-15