Muore Giuseppe Galletti
Muore per un colpo apoplettico l'avv. Giuseppe Galletti, protagonista delle lotte per l'indipendenza italiana, descritto come patriota "di fede incrollabile" e totalmente dedito "alla causa della Patria".
Da giovane aderì alla setta degli Apofasimeni e prese parte alla rivoluzione delle provincie romagnole del 1831. Fu ferito a Rimini in combattimento contro gli Austriaci.
Tornò a svolgere la sua professione di avvocato a Bologna, dove il 1° maggio 1844 venne arrestato per cospirazione, processato a Roma assieme ad altri e condannato a morte, pena poi communata nel carcere a vita.
Quattro anni più tardi l'Editto papale di amnistia del luglio 1846 lo rese nuovamente libero. Durante il periodo costituzionale di Pio IX occupò varie cariche politiche.
Dopo l'assassinio di Pellegrino Rossi fu nominato ministro dell'Interno e comandante dei carabinieri. Come componente della Giunta provvisoria di Stato, creata dopo la fuga di Pio IX a Gaeta, convocò a Roma l'Assemblea costituente e contribuì a redigere il testo costituzionale della nuova Repubblica.
Durante l'assedio di Roma assunse grandi responsabilità e occupò posti pericolosi. Con la fine della Repubblica Romana trovò rifugio nel regno sardo, tra Genova e Torino.
Alla fine del 1850 assunse l'incarico di direttore minerario in Sardegna: prima nella miniera di piombo di Monteponi, vicino a Iglesias, due anni più tardi in quella di Montevecchio.
Così ne parla l‘ing. Eugenio Marchese: "Il generale Galletti aveva intorno a sè uno stato maggiore e possedeva in un certo angolo della sua modesta palazzina di direzione dodici vecchi fucili per ogni guerresca eventualità". Ma nonostante i fucili "la miniera languiva assai".
L‘avv. Galletti tornò a Bologna dopo l'Unità - nel novembre 1862 - e da allora ricoprì diverse cariche nella città natale: fu consigliere comunale e provinciale, direttore della Banca popolare e presidente della Società operaia.
Sedette anche nel Parlamento del Regno, per un breve periodo tra il 1865 e il 1867, ma con un ruolo marginale.
- Alla scoperta del Risorgimento a Bologna e provincia, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, con introduzione di Pierluigi Visci, nuova ed., Bologna, Congregazione felsinaria, 2011, p. 46
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, p. 206, 225
- Lorenzo Del Piano, Giacobini e massoni in Sardegna fra Settecento e Ottocento, Sassari, Chiarella, 1982, p. 149, 224
- Giuseppe Galletti, Intorno alla pretesa sconoscenza verso Pio IX, Genova, Regia Tipografia Ferrando, 1850
- Giuseppe Galletti, Memorie del generale Giuseppe Galletti intorno a fatti accaduti in Roma nel 1848 e 1849 ed osservazioni sulla condotta degli amnistiati verso Pio IX, 2. ed. con aggiunta di note e documenti, Bologna, Stab. tip. di G. Monti, 1863
- Giuseppe Galletti, La mia prigionia, Bologna, Tipografia di Giuseppe Vitali, 1870
- Giuseppe Galletti, Ricordi autobiografici inediti, con nuovi documenti, a cura di Alberto Maria Ghisalberti, Padova, Soc. Tip. Ed. Il Veneto, 1923
- Garibaldi: cultura e ideali, atti del 63. Congresso di storia del Risorgimento italiano : (Cagliari, 11-15 ottobre 2006), a cura di Stefania Bonanni, Roma, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 2008, p. 18
- Alberto M. Ghisalberti, Un diario d'esilio di Giuseppe Galletti, Roma, La libreria dello Stato, 1937
- Alberto M. Ghisalberti, Giuseppe Galletti e le cospirazioni del 1843-1844, Roma, Stab. tip. Luigi Proja, 1933
- Eugenio Marchese, Quintino Sella in Sardegna, Torino-Roma, L. Roux & C., 1893, pp. 120-121
- Lodovico Marinelli, Giuseppe Galletti, 11 agosto 1798 - 26 luglio 1873, in: "Il Comune di Bologna", gennaio 1928, p. 71
- Massoneria e cultura laica in Sardegna. Dal Settecento ai giorni nostri, a cura di Fulvio Conti, Roma, Viella, 2014, p. 98