Disordini dopo un comizio socialista. Muore l'anarchico Amleto Vellani

3 dicembre 1919, 00:00

La sera del 3 dicembre si tiene all'Arena del Pallone in via Irnerio una manifestazione di protesta contro l'aggressione avvenuta il giorno prima a Roma ai danni di due deputati socialisti.

Questi avevano abbandonato la Camera dei Deputati all'ingresso del Re, gridando “Viva il Socialismo, viva la Repubblica!”. In seguito erano stati affrontati da studenti e militanti del Partito Nazionalista.

Al termine del comizio bolognese è improvvisato “un corteo comunista”. In piazza Vittorio Emanuele vi sono tafferugli, durante i quali rimane ucciso il segretario del fascio social-comunista Amleto Vellani.

Secondo alcuni testimoni, l'attivista è stato colpito a bruciapelo da un agente di polizia in borghese, secondo altri dal nazionalista Dino Zanetti (1897-1956).

Dirà il Prefetto che a seguito di alcuni colpi d'arma da fuoco sparati contro di loro "alcuni agenti forse divisi dal grosso, certamente esasperati per la lotta allora sostenuta, e impressionati dalla proditoretà dell'attacco del quale non potevano valutare la gravità e l'importanza, risposero con cinque o sei colpi" verso il punto dove cadde Vellani (Onofri).

Ferimenti e aggressioni continuano nei giorni seguenti in città e in provincia. Il 4 ottobre a Bazzano è proclamata la repubblica dei Soviet, vengono assaltati e saccheggiati circoli e abitazioni borghesi.

Poco dopo, tuttavia, con l'arrivo delle truppe di rinforzo, il paese rientra “a far parte del regno”. I soldati intervengono anche a Musiano, dove i manifestanti hanno tagliato le linee telefoniche.

A Bologna oltre 20 mila socialisti, con bandiere rosse e nere, accompagnano il trasporto funebre di uno dei caduti del 3 ottobre. Il giorno dopo gli allievi delle scuole medie scioperano in segno di lutto per la morte dello studente Del Piano.

Approfondimenti
  • Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, p. 202
  • Domenico Bruno, Enrico Cavalieri, Luca Pastore, La pianura e il conflitto. Fascismo, Resistenza e ricostruzione a Castel Maggiore 1919-1946, Venezia, Marsilio, 2010, p. 9
  • Mirco Carrattieri, La formazione del blocco agrario fascista, in: Marcia su Roma e dintorni. Dalla crisi dello Stato liberale al fascismo, a cura di Claudio Natoli, Roma, Viella, 2024, p. 132
  • G. A. Chiurco, Storia della rivoluzione fascista, vol. 1: Anno 1919, Firenze, Vallecchi, 1929, pp. 227-228
  • Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 284
  • Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell'antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004, p. 136
  • Nazario Sauro Onofri, La strage di Palazzo d'Accursio. Origine e nascita del fascismo bolognese 1919-1920, Milano, Feltrinelli, 1980, p. 92
  • Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 67-68
  • La Resistenza sconosciuta. Gli anarchici e la lotta contro il fascismo, Milano, Zero in condotta, 2005, p. 38
  • Antonio Senta, Il sindacalismo anarchico a Bologna (1893-1923), Bologna, Edizioni Atemporali, 2013, p. 20
  • Antonio Senta, Rodolfo Vittori, Guerra civile. Bologna dal primo dopoguerra alla marcia su Roma. (1919-1922), Milano, Zero in condotta, 2024, pp. 78-79
  • Il sindacato nel Bolognese. Le camere del lavoro di Bologna dal 1893 al 1960, a cura del Centro documentazione-archivio storico della Camera del lavoro territoriale di Bologna, Roma, Ediesse, 1988, p. 469