Morte di Antonio La Forgia
Muore Antonio La Forgia, protagonista della vita politica bolognese. Era da tempo gravemente ammalato e di fronte a un ulteriore peggioramento ha firmato le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) o testamento biologico, che ha consentito il distacco dei supporti vitali e la sedazione profonda.
Iscritto al PCI e autorevole esponente del partito, è stato assessore nelle giunte di Zangheri e Imbeni. Dal 1996 al 1999 è stato presidente della Regione Emilia-Romagna.
Ha aderito al progetto di Romano Prodi per il Partito Democratico, unione di componenti politiche riformiste di estrazione laica, socialista e cattolica. Dal 2006 al 2013 è stato deputato nelle fila dell'Ulivo.
Nell'esprimere alla moglie le sue condoglianze l'arcivescovo Zuppi ha citato un pensiero di Andrea Canevaro, noto pedagogista bolognese anch'egli da poco scomparso: “Lo sguardo deve essere bifocale: guardare il punto in cui sono e l'orizzonte al tempo stesso”.
- Un accordo importante lungo il cammino della ristrutturazione. Conversazione con l'assessore alla ristrutturazione Antonio La Forgia, in: "Bologna notizie", 1 (1979), pp. 17-19
- Antonio La Forgia, La ristrutturazione degli uffici e dei servizi comunali, Bologna, Poligrafici Luigi Parma, 1978