copertina di "Migrantes", ovvero, La città che ci dobbiamo aspettare
Paolo Guidicini

"Migrantes", ovvero, La città che ci dobbiamo aspettare

Collana di sociologia urbana e rurale ; 69
FrancoAngeli, 2008
Isbn: 9788846491053  
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È ricorrente nell'immaginario dei sociologi del territorio il chiedersi quale tipo di città ci attenda, ovvero quella che vorremmo si realizzasse. Tra le innumerevoli variabili presenti sul tappeto, il fenomeno immigratorio ci è sembrato particolarmente rilevante. Si tratta di analizzare l'impatto sul già esistente da parte dei nuovi arrivati; le possibili forme di insediamento; le perplessità che la loro presenza ingenera nei residenti storici. Di fronte a una società caratterizzata da una profonda dose di fragilità e di insicurezza, molti dei miti che avevano spinto gli immigrati all'esodo oggi si trasformano in attese tradite. Mentre crescono le spinte - nei nuovi arrivati - a ricercare suggerimenti e indicazioni in quelli che sono i ricordi della cultura di origine. Fenomeno che non lascia immuni le stesse seconde generazioni, dibattute tra una vaga ricerca di integrazione, il richiamo alla continuità col proprio passato e un sotterraneo senso di rivolta. Sullo sfondo il delinearsi di spinte verso il formarsi di aggregazioni etniche spazialmente radicate e circoscritte. Un territorio in crescente fibrillazione, al cui interno la ricerca di sicurezza non può certo risolversi in una mera rinuncia esistenziale. Che tipo di organizzazione territoriale e di città, ma anche di soggetto, ci dobbiamo allora aspettare?