L'Opera pia Davia Bargellini
@ Strada Maggiore 44, Bologna (BO)Con testamento del 12 maggio 1874, Giuseppe, ultimo membro della famiglia senatoria bolognese Da Via Bargellini, destina il proprio patrimonio “allo scopo di provvedere all‘educazione e istruzione della gioventù maschile della città e diocesi di Bologna“.
Viene quindi costituita l'Opera PIa Da Via Bargellini, guidata da un Consiglio composto da due laici e presieduto da un sacerdote.
Il grande palazzo in strada Maggiore, di fronte al quadriportico dei Servi, fu costruito a partire dal 1610 per volere di Ermes Bargellini, inglobando un edificio più antico. Nel 1638 il senatore Astorre fu autorizzato a edificare una facciata senza portico, su progetto di Bartolomeo Provaglia.
Sopra Il portale d'accesso, a reggere il balcone (o “ringhiera”) centrale, furono posti due talamoni, opera di Gabriele Brunelli e Francesco Agnesini. Perciò il severo edifico è conosciuto come “il Palazzo dei Giganti”.
Dopo il 1730 venne completato lo scalone monumentale, ideato da Carlo Francesco Dotti, eseguito da Alfonso Torreggiani e decorato con magnifici stucchi da Giuseppe Borelli.
Dal 1924 il palazzo ospiterà gratuitamente, grazie a una convenzione con l'Opera pia, il Museo civico d'Arte Industriale, oltre che l'antica quadreria della famiglia Davia Bargellini.
- Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp. 261-268
- Angelica Giannetto Fogliani, Il Clavicembalo Traeri. Conservazione e restauro virtuale, Roma, Gangemi, 2013, p. 42, nota 1
- Renzo Giacomelli, Il cuore di Bologna, Bologna, Tamari, 1968, pp. 219-222
- L'Opera pia Davia Bargellini di Bologna, in: Arte e pietà. I patrimoni culturali delle Opere pie, Bologna, Istituto per i beni culturali della regione Emilia-Romagna, CLUEB, 1980, pp. 352-380
- Statuto organico dell'Opera pia Da Via Bargellini di Bologna, approvato con R. Decreto del 25 maggio 1879 di cui si riporta copia in fine, Bologna, Tip. di G. Cenerelli, 1879