L'Istituto femminile d'arti e mestieri "Regina Margherita"

@ Istituto di Istruzione Superiore "Crescenzi - Pacinotti - Sirani"
dal 1 gen al 31 dic 1895

Su iniziativa della Società Operaia e di un Comitato promotore di donne bolognesi, nato nel 1890 in ambienti democratici per promuovere il diritto al lavoro e l'autonomia delle donne, viene fondata la Scuola provinciale femminile di arti e mestieri, in seguito denominata Istituto femminile d'arti e mestieri "Regina Margherita".

E' la prima scuola di questo tipo nella provincia di Bologna. Ha l'obiettivo di istruire e avviare a un mestiere le fanciulle delle classi popolari. Di durata triennale, è basata sostanzialmente sui lavori manuali.

Nei suoi laboratori si tengono corsi di sartoria, ricamo, cucina e altre mansioni tipicamente femminili. E' curata, inoltre, la preparazione professionale in quei settori, che vanno aprendosi all'impiego delle donne: le poste, le pubbliche amministrazioni e gli uffici commerciali.

La scuola è diretta da Isa Boghen Cavalieri, presidente del Comitato di propaganda per il miglioramento delle condizioni morali e giuridiche della donna.

Tra le insegnanti vi è Giulia Cavallari Cantalamessa (1856-1935), prima donna laureata in Lettere all'Alma Mater, aiutata dal poeta Severino Ferrari (1856-1905) a preparare le lezioni e a correggere i compiti.

Nel 1897 la scuola si insedierà in via Cartolerie n. 5, nei locali dell'ex Collegio dei Barnabiti (o ex Casa dei Corrigendi).

Dopo una breve esperienza come Società anonima cooperativa per Azioni, nel tentativo di renderla autonoma dal punto di vista economico - i mezzi finanziari dovevano venire dagli utili delle attività dei laboratori - nel 1903 la gestione passerà al Comune.

Dal secondo dopoguerra l'Istituto sarà intitolato a Elisabetta Sirani, "pittrice eroina" bolognese del XVII secolo.

Approfondimenti
  • Francesco Bochicchio, I precedenti storici dell'istruzione tecnico-professionale nell'area bolognese dalla legge Casati alla Carta della Scuola, in: Manutenzione e sostituzione. L'artigianato, i suoi modelli culturali, la città storica, Bologna, CLUEB, 1983, pp. 46-47
  • Colorare la patria: tricolore e formazione della coscienza nazionale, 1797-1914, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1996, p. 66
  • Brunella Dalla Casa, Istruzione professionale ed educazione femminile: l'Istituto regina Margherita di Bologna dalla guerra agli anni Trenta, in: Scuola e educazione in Emilia Romagna fra le due guerre, a cura di Aldo Berselli e Vittorio Telmon, Bologna, CLUEB, 1983, pp. 501-535
  • Mirella D'Ascenzo, Istruzione popolare e biblioteche circolanti a Bologna nel secondo Ottocento. Il caso della Lega bolognese per l'istruzione del popolo, in: Editoria e lettura a Bologna tra Ottocento e Novecento. Studi e catalogo del Fondo di storia dell'editoria dell'Istituto Gramsci Emilia-Romagna, Bologna, Istituto Gramsci Emilia-Romagna, 1999, p. 93
  • Donne scuola lavoro. Dalla Scuola professionale Regina Margherita agli istituti Elisabetta Sirani di Bologna, 1895-1995, Imola, Galeati, 1996, p. 32 sgg.
  • F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, p. 43
  • Marco Poli, Bologna com'era, Argelato, Minerva, 2020, p. 80
  • Fiorenza Tarozzi, Politica e società: i primi cinquant'anni di Bologna nel Regno unitario, in: E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 33-34