110 giorni di lotta alla Doppieri

19 giugno 1950, 00:00

La direzione del Calzificio Doppieri comunica 45 e poi 70 licenziamenti su un totale di 157 lavoratori, di cui 122 donne, la riduzione dell'orario a 24 ore settimanali e il progressivo smantellamento della fabbrica.

Carlo Doppieri (1895-1969) è un imprenditore di antico stampo. Di origine riminese, ha iniziato la carriera come tecnico in un calzificio di Novara e a soli 25 anni è stato in grado di mettersi in proprio, aprendo uno stabilimento specializzato in calze da uomo nella stessa città.

Con l'avvento del rayon è passato alle calze da donna, ma la vera fortuna è arrivata con la produzione - per primo in Italia - delle calze da donna con la riga dietro, divenute subito di gran moda e considerate il “massimo della sensualità delle gambe”.

A Bologna prima della guerra, grazie alle leggi razziali, ha potuto comprare sottocosto il calzificio di Armando Passigli, imprenditore di origine ebraica.

Alla notizia dei licenziamenti, le operaie rispondono occupando la fabbrica e presidiandola giorno e notte. Durante la lunga vertenza, durata 110 giorni, vi sarà una grande gara di solidarietà.

Contadini, commercianti, venditori ambulanti porteranno aiuti. Gli operai della Sigma di Casaralta regaleranno scorte alimentari, mentre calzolai disoccupati e orlatrici allestiranno un laboratorio all'aperto per raccogliere denaro.

La lotta si concluderà con la conferma di 38 licenziamenti. Tra gli espulsi vi sarà l'operaia Dolores Giovannini, ex partigiana e sorella di Alceste Giovannini (1908-1944), commissario politico della 7a GAP assassinato dalle brigate nere.

Approfondimenti

 

  • Luigi Arbizzani, La Costituzione negata nelle fabbriche. Industria e repressione antioperaia nel bolognese (1947 – 1957), Imola, Grafiche Galeati, 1991