L'Ente Opere Assistenziali

dal 1 al 31 maggio 1931

L'assistenza ai bolognesi bisognosi viene gestita direttamente dal partito fascista tramite il comitato cittadino dell'Ente Opere Assistenziali (E.O.A.), creato a seguito della grave crisi economica mondiale del periodo.

La presidenza del comitato è affidata al Podestà, che nomina un segretario, responsabile amministrativo. Il controllo della gestione spetta a un collegio di tre revisori nominati dall'E.O.A. provinciale.

Squadre di visitatrici vagliano le domande, che i cittadini presentano ai gruppi rionali. L'azione di assistenza si esplica in distribuzioni di viveri e di pasti, in crediti a favore dei disoccupati e in doni in occasione del “Natale del Duce“ e della “Befana Fascista“.

Tra le funzioni dell’Ente vi è anche l’assistenza all’infanzia, tramite lo sviluppo delle colonie climatiche estive.

Nel 1933 le persone assistite saranno 44.000. L’ E.O.A. si fonderà nel 1937 nell‘Ente comunale di Assistenza (E.C.A.)

Approfondimenti
  • La città della carità. Guida alle istituzioni assistenziali di Bologna dal 12. al 20. secolo, a cura di M. Carboni, M. Fornasari, M. Poli, Bologna, Costa, 1999
  • Silvia Inaudi, A tutti indistintamente. L'Ente opere assistenziali nel periodo fascista, Bologna, CLUEB, 2008