Leandro Marconi restaura la biblioteca Malatestiana di Cesena

19 agosto 1804, 12:20

Il Comune di Cesena decide di riaprire l'antica libreria Malatestiana, raro esempio superstite di biblioteca umanistica, voluta nel XV secolo da Malatesta Novello e situata all'interno del locale convento di San Francesco.

Con l'arrivo dei Francesi l'edificio religioso è stato trasformato in caserma e la sala di lettura utilizzata come dormitorio. Fortunatamente si è provveduto a ricoverare altrove i preziosi codici manoscritti e gli arredi.

Dei lavori da compiere per "rimettere nel primiero essere" la struttura è incaricato Leandro Marconi (1763-1837), "versatile" architetto e ornatista di origine mantovana.  

Egli propone di ripulire le colonne, imbiancare i muri e dipingere sul fondo tre prospettive. I restauri si concludono nell'estate del 1804 con la ricollocazione dei banchi e dei codici. 

Nello stesso anno Marconi progetta, a costo di pesanti manomissioni dell'antica fabbrica, una vasta sala destinata ad ospitare i volumi delle corporazioni religiose soppresse. La nuova biblioteca Comunitativa sarà aperta nel 1807.

Autore di vari lavori a Cesena - nella chiesa dell'Osservanza, nella Rocca, in diversi palazzi signorili - Marconi vi ha proposto "un classicismo discreto", caratterizzato da un uso semplificato e parsimonioso degli ordini (Ceccarelli).

Dopo la sistemazione della Malatestiana - discutibile e in seguito pesantemente criticata - si trasferirà a Bologna, dove sarà per lunghi anni docente di architettura e prosegretario all'Accademia di Belle Arti.

Grazie a lui, "architetto Direttore della fabbrica", si avrà nel 1808 il primo ampliamento della futura Pinacoteca Nazionale. 

I quadri acquisiti dall'Accademia dopo la soppressione di chiese e monasteri troveranno una sistemazione adeguata in tre "magnifiche sale a tale uopo costrutte, aventi il lume dall'alto".

Approfondimenti
  • Catalogo dei quadri che si conservano nella pinacoteca della Pontificia Accademia delle Belle Arti in Bologna, Bologna, dai tipi del Nobili e comp., 1829, p. 4
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., p. 156
  • Emilia Romagna, 6. ed., Milano, Touring Club Italiano, 1991, p. 889
  • Andrea Emiliani, Il politecnico delle arti. Belle Arti/Beaux Arts, 1789-1989. Un libro bianco per la Pinacoteca nazionale e l'Accademia di belle arti di Bologna, Bologna, Nuova alfa, 1989, pp. 31-36
  • Paola Errani, Libri, frati e giacobini. Le vicende della Biblioteca Malatestiana nel periodo francese e la nascita della Biblioteca comunale, 1797-1813, con un saggio di Andrea Emiliani, Bologna, Compositori, 2006, p. 40, 109, 114
  • Paola Errani, Marco Palma, Incunaboli a Cesena, Roma, Viella, 2020, p. 5 
  • L'età neoclassica a Faenza, 1780-1820, Faenza, Palazzo Milzetti, 9 settembre-26 novembre 1979, catalogo critico a cura di Anna Ottani Cavina (ecc.), introduzione di Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1979, pp. 194-196
  • La Pinacoteca nazionale di Bologna, a cura di Andrea Emiliani, con una prefazione di Cesare Gnudi, Bologna, Cappelli, 1967
  • La Regia Pinacoteca di Bologna, a cura di Enrico Mauceri, Roma, Libreria dello Stato, 1935, p. 5
  • Touring club italiano, La provincia di Forlì-Cesena. Terra del sole, Bertinoro, Longiano, Cesenatico, Milano, TCI, 2004, p. 21
  • Gianni Volpe, Matteo Nuti, architetto dei Malatesta, Venezia, Marsilio, 1989, p. 98