Le Scuole Notturne di don Bedetti

dal 1 gen al 31 dic 1838

Don Giuseppe Bedetti (1799-1889), conosciuto come “il prete dei facchini” per il suo impegno di assistenza nei confronti della “classe popolana moralmente più abbandonata”, fonda nel 1838 l'opera delle Scuole notturne, che promuove l'attività spirituale e sociale di giovani artigiani di età compresa tra i 12 e 20 anni.

La prima scuola è aperta nell'autunno del 1839. Nelle ore serali, dopo il lavoro, i "poveri ragazzetti" imparano a leggere e a far di conto, vengono istruiti nel canto e nel disegno, ricevono un'educazione morale e religiosa.

Alla domenica sono condotti a passeggio e fatti divertire con tombole, spettacoli di marionette, partite a dama. La giornata si conclude con una cena a pane, salame e vino. Don "Jusfen" si impegna inoltre a cercare una occupazione per i monelli in ozio e ad avviarli ad un mestiere.

Fanno parte del suo apostolato anche la Congregazione festiva di San Michelino e la Congregazione dei Giovani, che accoglie ragazzi molto poveri e abbandonati nella piccola chiesa di San Donato, messa a disposizione dai conti Malvasia.

Qui il sacerdote procura loro "pane, vesti, denaro e buoni consigli" e li convince a tornare alle loro famiglie o li ricovera presso "onesti capi di botteghe".

Durante la permanenza a Bologna nel 1857, Pio IX donerà 2000 scudi alle cosiddette Sale di Carità di Don Bedetti. La notorietà delle scuole notturne indurrà anche San Giovanni Bosco (1815-1888) a visitarle nel 1863.

Approfondimenti
  • Serafino Biffi, Sui riformatori pei giovani, in: “Memorie del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere. Classe di lettere e scienze morali e politiche”, 11 (1870), pp. 149-150
  • Maria Domenica D'Elia, Diritto all'istruzione e scuola pubblica, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 290
  • Rodolfo Fantini, L'istruzione popolare a Bologna fino al 1860, Bologna, Zanichelli, 1971, p. XXII, 62-63
  • Luciano Gherardi, Bedetti giovane, in: Nuovi patti di pace. Saggi per Giovanni Catti nel settantesimo compleanno, a cura di Gian Domenico Cova, Bologna, Edizioni Dehoniane, 1994, p. 134 sgg.
  • Luciano Gherardi, Il sole sugli argini. Testimonianza evangelica di S. Clelia Barbieri, 1847-1870, e storia di famiglia delle Minime dell'Addolorata, Bologna, Il mulino, 1989, p. 31

  • Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., pp. 271-272
  • Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, pp. 281-282

  • Giampaolo Venturi, Carità e assistenza: sviluppi fra Ottocento e Novecento, in: ISCBO, Storia della chiesa di Bologna, a cura di Paolo Prodi e Lorenzo Paolini, Bergamo, Bolis, 1997, vol. 2., p. 210, 231