Le riforme dei Pro-legati

25 dicembre 1831, 00:04

I pro-legati di Bologna, Forlì e Ravenna si riuniscono a Bologna il 25 dicembre, assieme ai loro consiglieri e agli ufficiali meno radicali della Guardia Civica, e stabiliscono di chiedere al governo una serie di moderate riforme.

Le provincie dovranno eleggere deputati (uno ogni 15.000 abitanti) per trattare, in un congresso generale da tenersi a Imola, i bisogni delle Legazioni. E' chiesta, inoltre, la sospensione dei movimenti di truppe pontificie intorno a Rimini e Ferrara.

Il segretario di stato cardinale Bernetti disapprova energicamente la riunione e restituisce il piano di riforma giudiziaria redatto dai legati.

Il 30 dicembre comunica al pro-legato di Bologna che il Papa disapprova “la sostanza, la forma e le pretese” del congresso del 25.

Considera "attentatorio al Sovrano potere" tutto quanto è stato fatto e deciso dai pro-legati nei giorni precedenti. Oramai ha stabilito di rimettere ordine nelle Legazioni con la forza.

Intanto esce una notificazione del pro-legato di Ferrara, che trasferisce da Bologna in quella città il Tribunale di appello delle quattro Legazioni.

Approfondimenti
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, pp. 359-360
  • Giovanni Natali, La rivoluzione del 1831 a Bologna e nelle Legazioni, in: Il 1859-60 a Bologna, Bologna, Edizioni Calderini, 1961, p. 31