Gioachino Rossini sposa Isabella Colbran

15 marzo 1822, 00:03

Il 15 marzo Gioachino Rossini sposa Isabella Colbran (1785-1845), soprannominata “il rosignolo nero”, celebre soprano e primadonna del teatro San Carlo di Napoli, figlia di un apprezzato musicista spagnolo.

I due si sono conosciuti a Bologna nel 1807, in occasione del primo passaggio in città della cantante spagnola, accolta l'anno prima all'Accademia Filarmonica. Nel 1815 si sono ritrovati a Napoli: qui a una collaborazione solo professionale si è aggiunta dopo qualche tempo anche un'intesa sentimentale.

Le nozze si svolgono in tutta segretezza a Castenaso, nel Santuario della Madonna del Pilar (sec. XVII).

I coniugi posseggono, a poca distanza dalla chiesa, una grande villa, descritta da Gaetano Rossi, il librettista del Tancredi, come "deliziosa, per vero: Né più ameni contorni", con bei giardini, boschetti, un laghetto.

La tenuta e l'elegante palazzo, con due logge ai lati, un tempo dimora estiva degli alunni e del rettore del Collegio di Spagna, furono acquistati all'incanto nel 1812 dal padre di Isabella.

I Rossini, però, non vi risiederanno stabilmente: i molteplici impegni professionali li porteranno, infatti, in giro per vari paesi europei. Il compositore è, in questo periodo, direttore dell'Opera italiana e consulente musicale a Parigi.

Dopo il ritiro dalle scene, la moglie trasformerà la villa di Castenaso in giardino di delizie, con molte spese superflue, provocando le continue lamentele del suocero “Vivazza”:

"Voi conoscete abbastanza più di me il naturale della vostra signora: essa è tutta grandezza nel suo pensare e io sono piccolissimo nel mio. Ad essa piace scialacquare e far godere li suoi adulatori e a me piace godere la mia tranquillità".

Tornato a Bologna nel 1830, Rossini, pur minato da problemi di salute, sarà l'idolo della bella società e protagonista della locale vita mondana.

Nel 1837 si separerà dalla moglie consensualmente e nel 1846, dopo la morte di Isabella, sposerà in seconde nozze Olympe Pélissier (1799-1878).

Approfondimenti
  • Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, p. 283
  • Margherita Bianchini, 101 storie su Bologna che non ti hanno mai raccontato, Roma, Newton Compton, 2010, p. 163
  • Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, pp. 127-128
  • Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 148
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 4., p. 150
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 42-43
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  • Davide Daghia, Bologna insolita e segreta, Versailles, Jonglez, 2017, p. 264
  • Vittorio Emiliani, Il furore e il silenzio. Vite di Gioachino Rossini, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 227-228, 239
  • Maria Chiara Mazzi, Bologna nelle storie della musica. Un itinerario in otto tappe per una visita al Museo della Musica, Bologna, in riga edizioni, 2019, p. 31
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 411, 441
  • Rossini a Bologna, note documentarie ... (ecc.), a cura di Luigi Verdi, Bologna, Patron, 2000, pp. 41-43
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 2., pp. 463-464
  • Il Teatro per la città, Bologna, Compositori, 1998, p. 103
  • Francesco Vatielli, Rossini a Bologna. Parte seconda, in: “L'Archiginnasio”, 13 (1918), pp. 52-53
  • Luigi Verdi, La villa di Castenaso. Inediti sulla proprietà, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 195-220 (foto)