Le Colonie Scolastiche Estive

1 agosto 1889, 00:03

Per impulso di Alberto Dallolio (1852-1935), in qualità di assessore comunale e presidente della Società degli Insegnanti, sono istituite le Colonie Scolastiche Estive, viste non solo come una istituzione filantropica, ma anche come una integrazione dell'attività scolastica per i bambini poveri e di gracile costituzione del comune.

Dal 1° agosto 1889, 24 ragazzi tra i 9 e i 12 anni sono inviati per un mese a Castiglione dei Pepoli, ospiti di una locanda del luogo, con la retta pagata da privati cittadini e dall'ente pubblico.

Le colonie bolognesi si affiancano all'Opera pia degli ospizi marini, che però gestisce case "soltanto benefiche ed igieniche".

Sono amministrate da una commissione di cui fa parte lo stesso Dallolio, alcuni notabili e due maestre comunali. Nel 1910 si costituirà un Ente morale, che stabilirà nel suo statuto criteri precisi per la scelta dei fanciulli.

L'istituzione sarà sempre sostenuta da numerosi cittadini e dalla Cassa di Risparmio. Dallolio ne sarà presidente e finanziatore fino alla morte.

Per sollecitare la generosità dei cittadini a favore della benefica istituzione, dal 1897 saranno pubblicate strenne natalizie, consistenti in raccolte di ricordi e aneddoti bolognesi, a cura di famosi artisti e scrittori, quali Carducci, Pascoli, Federzoni, Guerrini, Nasica e molti altri.

Per lunghi anni i bambini saranno ospitati in varie case di Castiglione dei Pepoli. Nel 1897 Giacomo Poli, ex compagno di studi di Dallolio e fondatore della Cassa di Risparmio di Castiglione dei Pepoli, risanerà e amplierà un suo fabbricato, che arriverà a contenere 32 bambini per turno e funzionerà fino al 1934.

Nel 1912 sarà affittata un'altra casa a Castiglione, che ospiterà, fino al 1926, 28 bambini per turno.

Il 5 agosto 1935 sarà inaugurata al Piano delle Fate una sede apposita per le Colonie Scolastiche Bolognesi: un edificio "solido, severo", in armonia con "la tranquilla maestà del luogo".

Il fondatore Alberto Dallolio non potrà però vedere la sua creatura, perchè morirà nel gennaio di quell'anno.

Approfondimenti
  • 1914-1919: Francesco Zanardi sindaco di Bologna, Bologna, a cura della Direzione dei servizi di informazione e relazioni pubbliche del Comune, 1974, pp. 118-119
  • Il Consiglio provinciale. La storia attraverso le strade, Bologna, a cura della Presidenza Consiglio della Provincia, 2011, p. 71 (A. Dallolio)
  • Tiziano Costa, La montagna bolognese, com'era, con la collaborazione di Luciano Righetti, Bologna, Costa, 2006, pp. 154-157
  • Alberto Dallolio, Le colonie scolastiche bolognesi. Note e ricordi, Bologna, Zanichelli, 1913
  • Mirella D'Ascenzo, La scuola elementare nell'età liberale. Il caso Bologna, 1859-1911, Bologna, Clueb, 1997, pp. 191-194
  • Mirella D'Ascenzo, Tra centro e periferia. La scuola elementare a Bologna dalla Daneo-Credaro all'avocazione statale, 1911-1933, Bologna, CLUEB, 2006, pp. 203-204
  • Luigi Federzoni, Bologna carducciana, Bologna, L. Cappelli, 1961, p. 142 sgg.
  • Luciana Lucchi, Il volto "ludico" dell'assistenza sociale. L'esperienza delle colonie per i fanciulli, in: Le italiane a Bologna. Percorsi al femminile in 150 anni di storia unitaria, a cura di Fiorenza Tarozzi e Eloisa Betti, Bologna, Socialmente, 2013, pp. 39-45
  • Augusto Majani (Nasica), Ricordi fra due secoli. Memorie illustrate di un caricaturista bolognese, presentate da Giuseppe Lipparini, Milano, Academia, 1950, pp. 206-213 (con caricature di Dallolio di Nasica)
  • Nazario Sauro Onofri, Il dibattito sui servizi pubblici al consiglio comunale di Bologna negli ultimi decenni del secolo scorso, in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, p. 511
  • Fiorenza Tarozzi, Politica e società: i primi cinquant'anni di Bologna nel Regno unitario, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 27